“E’
necessario che questa vicenda venga chiarita al più presto in ogni suo
particolare. Il Veneto è terra accogliente, come dimostrano i 500 mila
stranieri che già risiedono regolarmente da noi, ma nessuno si provi a
considerarci un comodo deposito di profughi o presunti tali provenienti da
tutte le parti d’Europa dove i veri razzisti non ne vogliono nemmeno sentir
parlare”. Lo dice il presidente della Regione del Veneto dopo aver appreso
della vicenda di una ventina di profughi afghani, non provenienti
dall’operazione Mare Nostrum/Triton, che, dopo essersi presentati al centro di
accoglienza per richiedenti asilo di Gorizia, attraverso percorsi ancora non
chiari, sono arrivati a Vicenza e sono ora ospitati in un hotel della città.
“Una situazione ai limiti dell’assurdo – incalza Zaia – che dimostra il caos
che regna su tutto il fronte delle migrazioni verso l’Italia e
l’improvvisazione con cui vengono gestite, senza un minimo di strategia e senza
alcun rispetto per le amministrazioni e le popolazioni locali, chiamate
pressoché d’imperio a farsene carico”. “Chi sono questi Afghani? Da dove
vengono? Chi li ha respinti indirizzandoli verso l’Italia? Chi e perché ha
deciso che dovevano arrivare a Vicenza e non in una delle tante Regioni con un
minor carico di stranieri ospitati o residenti? Sono domande – dice Zaia - che
esigono risposte trasparenti e dettagliate, perché i Veneti non sono disposti
ad essere presi in giro, come invece sembra stia accadendo da tempo al Governo
nazionale con l’Europa”. “Non mi stupirei – conclude Zaia – che queste persone
siano state respinte senza tanti complimenti dal Paese o dai Paesi dove
volevano arrivare, da quell’Europa, lei sì razzista, che ogni giorno sproloquia
di impegno e solidarietà, e ogni giorno prende a calci gli stranieri che si
presentato ai confini di questo o quello Stato, naturalmente – ironizza Zaia –
molto impegnato nell’operazione Triton”.
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