Venti afghani sono stati spediti dalla frontiera
giuliana a Vicenza Ieri sera sono arrivati da Catania altri trenta migranti
siriani.
VICENZA. In questa vicenda l'unica certezza
è la conferma dell'approssimazione con cui viene gestita la questione dei
profughi: dall'Italia e dall'Europa. Una sorta di gioco dell'oca che alla fine
rischia di portare i migranti sempre alla casella di partenza: i nostri
confini. L'ultimo caso in ordine di tempo vede come protagonisti un gruppo di
aspiranti profughi afghani, due prefetture (quella di Gorizia e quella di
Vicenza) e di riflesso le rispettive questure, il nostro ministero dell'Interno
e l'Unione europea.
LA STORIA. Per spiegare il caso occorre riavvolgere il nastro a una
settimana fa, quando al centro di accoglienza per richiedenti asilo di Gorizia
si presentano 20 afghani. Non rientrano nel protocollo “Mare Nostrum”. Non si
sa chi li abbia identificati, né da quale paese europeo provengano con
esattezza. La prefettura di Gorizia, però, con il placet o su disposzione del
Viminale (questo è un altro aspetto da chiarire) deve trovare una struttura che
li accolga. Una prima telefonata, sembra, parte verso la prefettura di Trento.
Che però rigetta la richiesta. (...)
GdV 19.11.2014.
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