Richiamati tre medici in pensione. Il sindaco Bitonci:
"Vogliono gli uomini? Tornino a casa loro".
Il più
stupefatto è il sindaco Massimo Bitonci che, agli islamici
padovani che rifiutano di essere visitati da medici donne risponde con
un duro post su Facebook, rivendicando le antiche tradizioni della scuola
medica patavina: "Vogliono medici uomini? Vadano a casa loro.
La vicenda
nasce dal grande numero di profughi arrivati all'Ulss
16 della città, che oltre al normale carico di lavoro si è trovata a dover far
fronte alle richieste di alcuni pazienti di religione islamica, che spiegavano
di non poter essere visitati da medici donne. Per ovviare al problema ecco una
soluzione inusuale: sono stati richiamati tre medici in pensione che
lavoreranno per un anno a titolo gratuito.
I tre medici
- rispettivamente un internista, un infettivologo e un cardiologo - lavoravano
già da tempo come volontari nella "Struttura di alta
professionalità immigrazione" padovana, che però ora spiega di non
riuscire più a fronteggiare le richieste di prestazioni con il solo personale
inserito negli organici: "L’organico della Struttura non è tale da
fronteggiare la situazione di emergenza, considerando che gli immigrati, quasi
totalmente musulmani, rifiutano la visita da parte di un medico donna e
i carichi di lavoro delle altre Strutture non consentono che i dirigenti medici
vengano dedicati alle visite ai profughi".
Secondo i
dati ripotarti dal Mattino di Padova, l'80% degli oltre 200 profughi
visitati dall'Ulss 16 negli ultimi otto mesi sono uomini, in gran parte di
religione islamica. Troppi perché la struttura sanitaria padovana riuscisse a
farvi fronte con i medici in servizio.
di Giovanni Masini (Giornale)
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