“E’ bastato cambiare ministro e la
prosecuzione dell’autostrada Valdastico a nord è sparita dai programmi
governativi. Siamo passati dalla esplicita volontà dell’ex ministro Lupi di
veder completata l’opera anche senza l’intesa con la Provincia di Trento,
perché considerata strategica, alle timidezze del ministro Delrio che dichiara
di non poter muovere passo se prima Trento non dà il suo assenso. Bella
dimostrazione di idee chiare sulle priorità e come portarle avanti”.
Il presidente del Veneto esprime il
disappunto dell’amministrazione regionale per il cambiamento messo in atto dal
governo e reso pubblico dal ministro Delrio il quale, in occasione di una
risposta ad un’interrogazioni in Senato sugli intendimenti del governo in
merito al completamento della procedura per la realizzazione del tratto
autostradale Valdastico Nord, ha detto che la questione è oggetto di un
contenzioso sul quale occorrerà ancora attendere gli esiti, nel senso che è
ancora in corso la trattativa con la provincia autonoma di Trento, che non ha
ancora espresso intesa sulla realizzazione dell'opera. Poi si potrà discutere
il tracciato.
“L’opera prima strategica e
assolutamente da fare – dice il presidente – è diventata un intervento
ordinario che può attendere. Il Veneto ribadisce invece che la decisione di
procedere deve essere presa il più rapidamente possibile, anche in maniera
unilaterale considerando oltre tutto che si tratta di un’infrastruttura che non
ha costi per lo Stato e che non pesa sul bilancio pubblico”.
“Quando, al termine di uno specifico
incontro a Palazzo Chigi con Renzi, mi mostrai dubbioso sull’ottimismo del
premier e dei ministri, non mi sbagliavo - prosegue il presidente - e ora, con
un governo che teme come la peste di andare a disturbare la provincia autonoma
di Trento, il rischio è che la Valdastico, che per il tratto sud è interamente
finanziata e con alcuni tratti già in via di completamento, finisca per
diventare la Gioia Tauro del Nord, l’ennesima incompiuta. Un intero distretto
industriale sappia fin d’ora a chi attribuire la responsabilità. Noi procediamo
a tutta velocità, il governo frena”.
“La sua realizzazione – conclude –
significa per noi poter disporre di un altro valico, di sgravare la A4 da
milioni di passaggi di mezzi, limitandone sensibilmente così l’inquinamento e
la pericolosità. Significa anche inserire il Polesine in una più ampia rete
viaria”.
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