lunedì 13 ottobre 2014

Lega all'attacco: ai genovesi i soldi di Mare Nostrum

Fedriga: ora basta. Per prevenire i dissesti idrologici i sindaci devono poter sforare il Patto di stabilità. Questo governo spende 12 miliardi per l'immigrazione. Renzi dia al territorio le stesse risorse.
Spendere dodici miliardi l'anno per l'immigrazione nel suo complesso è sempre inaccettabile. Ma diventa indecente in un momento come questo di grave crisi economica e con percentuali di disoccupazione giovanile da record. È assolutamente necessario utilizzare questi soldi per emergenze vere, cominciando da Genova ferita per l'ennesima volta da un'alluvione. «Non si può più fare finta di niente, - spiega Massimiliano Fedriga, capogruppo della Lega Nord alla Camera - i genovesi non possono vivere continuamente nella paura, sotto un pericolo costante».
Onorevole Fedriga, cosa farà la Lega per sostenere i cittadini di Genova? «Tutto quello che è possibile. Presenteremo subito un'interrogazione parlamentare per accertare le responsabilità. Non si pensi di far finta di nulla. Quello che è accaduto è assurdo e incredibile, siamo di fronte ad un incubo che periodicamente si ripete, come è già successo nel 2011». Per evitare che si ricada negli stessi errori del passato cosa serve? «Innanzitutto bisogna finirla con le sceneggiate e i soliti scaricabarile. Quello che vogliamo ottenere è molto semplice. Chi ha sbagliato deve pagare, i cittadini non possono continuare a vivere nel terrore che certe tragedie si ripetano». 
Ma secondo lei chi è il responsabile di questa inerzia nell'affrontare un problema che tutti conoscono? «Di certo c'è una responsabilità da parte degli amministratori del Pd che governano la città da decenni. Mi sembra che certi sindaci di sinistra siano troppo impegnati a trascrivere i matrimoni degli omosessuali celebrati all'estero invece di occuparsi di questioni serie». Sul fronte delle risorse quali sono le vostre richieste? «Innanzitutto chiediamo che per prevenire i dissesti idrologici i sindaci possano usare risorse sforando il patto di stabilità. È una pura follia non concedere questa possibilità».
Ma i fondi ci sono? «Il governo spenderà più di dodici miliardi di euro per affrontare nel suo complesso la questione dell'immigrazione. Una cifra intollerabile in un momento storico normale che oggi diventa addirittura indecente di fronte ad una crisi economica che colpisce tanti cittadini. Bisogna smetterla di favorire l'immigrazione clandestina. Lotteremo per ottenere da Renzi perlomeno la stessa attenzione e gli stessi soldi che vengono destinati ai clandestini da questo governo».
Si riferisce a Mare Nostrum? «Non solo. In questa cifra ci sono anche le risorse per l'accoglienza di chi entra via terra. Per esempio da noi in Friuli Venezia Giulia questo problema è molto presente e il Prefetto non fa nulla. Sul fiume Isonzo, nella provincia di Gorizia, si sono creati dei veri e propri accampamenti di presunti afghani».
Perché presunti? «Noi abbiamo fatto dei sopralluoghi sia nell'accampamento sia nel campo sportivo di una scuola dove ne hanno sistemati a decine. Abbiamo parlato con l'assessore provinciale di sinistra, che finanzia e permette tutto questo, e ci ha detto che sono tutti afghani, tutti diciottenni e tutti nati il 1 gennaio...».
Perché si fingerebbero maggiorenni? «Perché i minorenni vengono accolti in strutture mentre fingendosi maggiorenni ottengono accoglienza mantenendo interamente la propria libertà d'azione».
Dal governo annunciano a giorni alterni la chiusura di Mare Nostrum che però continua. A che punto siamo? «Queste sono le balle di Renzi e Alfano. Cambiano i nomi ma la sostanza è la stessa. Oggi c'è Triton che ha preso il posto di Mare Nostrum».
Non cambierà nulla? «Se va bene ci sarà un cambiamento delle navi con una compartecipazione dei paesi europei. Se va male non cambia nulla. Noi vogliamo sapere se ci saranno più navi a portare clandestini nel nostro Paese».
Onorevole Fedriga, ma i clandestini verranno tutti da noi o verranno smistati in Europa? «Il diritto marittimo prevede che i clandestini vengano accompagnati nel porto più vicino. Quindi verranno in Italia. L'Europa ci darà una mano solo a farne entrare di più».

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