MILANO -
Alcune decine di migliaia di persone sono giunte a Milano per la manifestazione
della Lega Nord "Stop invasione". Il corteo, partito con mezzora di
anticipo, è aperto da una pattuglia di sindaci leghisti con la fascia
"Stop invasione" al posto di quella tricolore, "Con Salvini stop
ai clandestini", recita lo striscione del primo blocco. "Vogliamo far
nascere i nostri bambini e non importare i clandestini", si legge ancora
sullo stesso striscione. "Alfano, Imam italiano", si legge su un
altro striscione. "Ncd uguale nuove cooperative d'immigrazione" e
"Pd uguale portatori d'ebola", in altri striscioni.
Al centro
del corteo lo spezzone di estrema destra composto da circa 500 militanti di
Casa Pound provenienti da diverse regioni del nord d'Italia. Tra gli altri
striscioni "Né razzisti né buonisti, solamente buonisiti" e "Se
prendo la ebola contagio Napolitano".
Quello in
corso per le strade del centro di Milano "è un corteo pacifico e
democratico, è la svolta della gente per bene". Il segretario federale
della Lega nord ha replicato così ai cronisti che gli hanno chiesto un commento
sulla partecipazione di un folto gruppo di militanti di estrema destra
appartenenti a Casa Pound alla manifestazione "Stop invasione".
"C'è
anche tanta gente di sinistra che non vuole l'immigrazione clandestiina",
ha detto Salvini, giunto alla testa del corteo poco prima dell'orario ufficiale
della partenza, le 16,30, del corteo diretto a piazza Duomo, dove si terrà il
comizio conclusivo previsto per le 18.
Il cambio
dell'operazione Mare Nostrum ''e' una presa per il culo, cambia il nome in
Triton ma la sostanza e' la stessa'' ha detto Salvini arrivando alla
manifestazione sull'immigrazione. La sua ricetta e' ''difendere i confini,
aiutare chi ha bisogno ma i rifugiati sono solo il 10%, quindi - ha spiegato -
mandiamo in Africa i soldi che spendiamo qua e diamo priorita' agli italiani''.
Per Salvini ''migliaia di disperati sono concorrenza sleale agli
italiani''.
"Bisognerebbe
fare come negli altri Paesi, difendere i nostri confini. Bisogna aiutare chi ha
bisogno, ma i rifugiati sono solo il 10 per cento".
Poco dopo,
attorno alle 16.50, il corte si è mosso lungo Corso Venezia. Sono "molte
migliaia" - secondo la Questura - le persone che stanno manifestando
''contro l'invasione e le moschee''. E quello del segretario Matteo Salvini e'
un one-man-show in strada: i militanti leghisti letteralmente lo acclamano, lo
abbracciano e lo definiscono anche nei cartelli ''santo'' o ''capitano''.
Salvini e'
in testa al corteo, dove al momento sono presenti, fra gli altri, anche il vice
presidente del Senato Roberto Calderoli e l'eurodeputato Mario Borghezio.
Tantissime
le bandiere, in un mix di vessilli della Lega, del Veneto, della Padania e
anche qualche Tricolore. ''Chi non salta clandestino e''', ''Chi non salta
musulmano e''' e ''Secessione'' fra gli slogan piu' intonati dai manifestanti,
i cui bersagli privilegiati, come si legge negli striscioni, sono il presidente
della Repubblica Giorgio Napolitano, il ministro dell'Interno Angelino Alfano e
il sindaco di Milano Giuliano Pisapia.
Ingente
anche lo spiegamento di forze dell'ordine, anche perche' a pochi chilometri di
distanza e' in corso la manifestazione contro la Lega organizzata dai centri
sociali con l'adesione della Sinistra radicale, per altro un flop di
partecipanti: meno di mille, sempre secondo la Questura.
Di Max Parisi
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