martedì 14 ottobre 2014

Nuova Provincia di Vicenza. Lega Nord quasi al 40% da sola contro l'ammucchiata del partito unico Pd, NCD, Forza Italia, ecc.

Se si voleva avere la prova provata di come vanno male le faccende politiche in Italia, basta guardare a quanto è accaduto per le elezioni del nuovo Presidente della Provincia di Vicenza. Lo scollamento tra elettori e politici che ritengono che a loro tutto sia permesso appare in modo evidente. L'aver messo insieme Partito democratico, il Nuovo centro destra e perfino Forza Italia non risponde certo al "sentito" degli elettori di questi partiti.
Le differenze, marcate per anni, della propagandata superiorità morale del partito democratico, erede dell'impegno morale di Enrico Berlinguer, che "c'azzeccano" con i seguaci di Berlusconi che per vent'anni sono stati qualificati, e squalificati, con i più tremendi giudizi? Niente! Ai seguaci di Forza Italia non basta il coro di voci clamanti e vocianti contro di loro, perché la seduzione delle poltrone, che poi non ha nemmeno avuto un seguito reale, ha avuto partita vinta. Che cosa otterranno dal nuovo Presidente della Provincia? Quello che tanti suoi seguaci hanno ottenuto: niente come ben dimostra la lista civica di Giuliari, di fatto costretto, al primo cenno di non consenso, ad andarsene. Variati non divide il potere che con i propri sodali diretti e nemmeno con quelli "generici" della sua lista, relegati spesso a ruoli marginali, di cui sono costretti ad accontentarsi pur di avere un po' notorietà con idee, come quella delle unioni non matrimoniali in cui magari Variati li manda in avanscoperta senza esporsi troppo... Forza Italia esce, quindi, rovinata dall'inciucio. Chi esce rafforzato è il Nuovo centro destra, che dovrebbe essere l'erede di una visione che con la sinistra, variatamente intesa, nulla può aver a che fare per storia passata ed attuale. Chissà che cosa ha sperato? Ha dei consiglieri, ma avranno lo stesso trattamento dei variatiani in Comune di Vicenza a cui abbiamo accennato.
Sarebbe interessante sapere che cosa ne dicono coloro che a sinistra han sempre cercato di cantarle alla destra e al centro berlusconiano, da loro definito prossimo al nazionalsocialismo. Taceranno e, come hanno fatto sempre, voteranno per l'idea, mentre intanto gli uomini concreti fan quel che vogliono. Un po' di autocritica del partito democratico farebbe bene, alla Mao Tse Dong o almeno un mea culpa, visto che un bel po' di democristiani vi son confluiti a fare da "coro" alle alte vette delle loro intuizioni di gestione della politica, come insegnarono gli ultimi capi della Democrazia Cristiana. Alla nuova destra che possiamo dire? Se la sua strada non avrebbe dovuto svoltare, per il classico inciucio alla "variatitaliana" verso il centro sinistra, deve solo augurarsi che non sappia la destra, gli elettori, quel che fa la sua sinistra, i capi.
L'unica bella figura di questa tornata elettorale indiretta, è quella del Sindaco di Montecchio, Milena Cecchetto; almeno lei ha mantenuto lo charme non solo femminile, ma anche politico. E infatti l'hanno trombata. Pardon, mala tempora currunt, l'hanno bocciata.
di Italo Francesco Baldo (VicenzaPiù)

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