Una famiglia di nomadi si è introdotta
nell'appartamento di una signora novantenne di Mestre ricoverata per farsi
curare una frattura.
Un'anziana
signora di Mestre viene ricoverata in ospedale per una frattura. Sta via di
casa solo pochi giorni, ma nel frattempo l'abitazione viene occupata da
una famiglia di nomadi.
La donna, di
93 anni, vive da sola al piano rialzato in una casa dell'Ater (l'azienda di
case popolari di Mestre, ndr) per cui paga regolarmente
l'affitto. Mentre era assente da casa per sottoporsi alle cure mediche, però, la
figlia ha ricevuto una telefonata dalla vicina di casa: alcune persone erano
state viste forzare la portafinestra del terrazzino ed introdursi
nell'appartamento.
Giunta sul
posto, la figlia dell'anziana non riusciva a credere ai propri occhi: "In
terrazzino che fumava una sigaretta c’era una donna in avanzato stato di
gravidanza e un bambino", spiega la donna al Gazzettino. Anche di
fronte agli uomini delle forze dell'ordine la nomade però ha dichiarato
di non avere intenzione di andarsene, sostenendo che, in quanto incinta,
nessuno avrebbe potuto toccarla e che le serviva comunque una casa per crescere
i due figli.
Dopo aver
ascoltato la versione dei vicini, che hanno raccontato come a forzare
l'appartamento fosse stato un uomo poi dileguatosi, i poliziotti hanno tentato
con ogni mezzo di convincere la nomade ad allontanarsi. Quest'ultima però ha
cambiato idea solo quando è scoppiata una rivolta tra gli inquilini della
palazzina e ha accettato di allontanarsi dopo una lunga trattativa con gli
agenti: quella di ieri è già la terza occupazione di appartamenti in pochi
giorni.
di Giovanni Masini (Giornale)
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