Dopo Treviso e Vicenza, "insorge" Padova: gli abitanti temono
conseguenze per la salute. Il Governatore ai prefetti: «Inviate a Roma la voce
del popolo anziché eseguire gli ordini».
Una guerra tra poveri tra veneti vessati
dalla crisi e immigrati attirati nel nostro Paese da false promesse. È lo
scenario a breve termine tracciato dal Governatore del Veneto, Luca
Zaia, tornato ad intervenire sulla situazione
determinata in Veneto dal continuo affluire di sedicenti profughi
"accompagnati" sulla Penisola dal'operazione Mare Nostrum. «I giorni passano inesorabili, i migranti continuano a morire durante le
traversate, quelli che arrivano sono trattati al massimo come pacchi postali,
nei territori, abbandonati a sé stessi, cresce l'allarme sociale che pian piano
diventa anche paura. Vogliono una guerra tra poveri? Tra i Veneti stremati
dalla crisi e i profughi attratti qui da false speranze e dalla mafia degli
scafisti? Ci stanno riuscendo perfettamente» è l'analisi di Zaia, che così
riassume la situazione nella sua regione: «La scorsa settimana i sindaci del
Trevigiano tranne due hanno detto no ad altri arrivi e nel Vicentino è scattato
l'allarme full.
Oggi l'allarme arriva dal Padovano: altri profughi a Battaglia, Montagnana e
Rovolon e gli abitanti minacciano di insorgere ed esprimono timori sul piano
della sicurezza sanitaria. Roma e Bruxelles che fanno? Sinora hanno solo
parlato, hanno deciso di chiamare Triton Mare Nostrum, si sono detti che il
problema è europeo, mentre i Paesi Ue chiudevano le frontiere e l'Italia veniva
giorno dopo giorno trascinata nel caos da una gestione renziana a dir poco
dilettantistica di un problema planetario con importanti risvolti di salute
pubblica».
Il Governatore ribadisce: «Sto con i sindaci che dicono no, un no ben motivato
e lontano anni luce da motivazioni razziste. Capisco e condivido le
preoccupazioni della gente: esorto gli amministratori locali a portarle sui
tavoli delle Prefetture, perché i rappresentanti dello Stato sul territorio non
si limitino a eseguire ordini mal dati e farraginosi, ma inviino a Roma la voce
del popolo. Prima o poi qualcuno dovrà ascoltare, e quanto prima fare».
«Ai cittadini veneti - conclude Zaia - dico che sul piano della salute pubblica possono stare tranquilli, perché non ci fidiamo di un'occhiata sulle navi, e abbiamo attivato un nostro protocollo di prevenzione e profilassi che tutte le Ullss stanno attuando, a garanzia di tutti. Non è poco, è il massimo che possiamo fare, oltre che condurre una battaglia di idee perché l'Italia e l'Europa si rendano conto del baratro verso il quale ci stanno portando». «Ai cittadini veneti - conclude Zaia - dico che sul piano della salute pubblica possono stare tranquilli, perché non ci fidiamo di un'occhiata sulle navi, e abbiamo attivato un nostro protocollo di prevenzione e profilassi che tutte le Ullss stanno attuando, a garanzia di tutti. Non è poco, è il massimo che possiamo fare, oltre che condurre una battaglia di idee perché l'Italia e l'Europa si rendano conto del baratro verso il quale ci stanno portando».
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