Le madri gridano la loro rabbia e mostrano le bollette
a tre zeri. Poi alcuni si stendono sull'asfalto ma non si arriva allo sgombero.
VICENZA. Bambini e donne usati come scudi.
Legati con le catene all'ingresso della centralina di Aim nel campo sinti di
viale Cricoli per impedire che i tecnici di contrà San Biagio entrassero a
staccare il contatore generale che forniva l'energia elettrica a tutte le
roulotte del campo. Annunciato da giorni, il blitz è andato in scena ieri alle
8.30 quando il personale di Aim con caschi bianchi, pettorine fosforescenti e
sciarpe alzate sul viso per non farsi riconoscere, ha tentato di avvicinarsi ai
cancelli per tagliare i lucchetti e staccare i contatori. In quel momento si è
composta la barriera umana: fagottini impauriti, ma decisi. I cappucci a
coprire la testa, la faccia verso la centralina e, dietro, le madri con i
neonati in braccio a formare un secondo cordone.
E, poi, grida: «Razzisti, andatevene via. Vogliamo solamente essere trattati
come tutti i vicentini. Dateci un lavoro e pagheremo. Così ci fate ammazzare,
vigliacchi. Ci butteranno le bombe incendiarie come è accaduto a Padova. Non
pensate all'energia, ma ai cartelli in cui scrivono che bisogna sparare ai
nomadi. Questi sono problemi. (...)
GdV 20.02.2015.
GdV 20.02.2015.
Nessun commento:
Posta un commento