L'associazione internazionale Trevisani
nel mondo: "Non
possiamo accettare sempre nuovi clandestini"
Quante volte
la sinistra, nelle dirette tv e sulle pagine dei giornali, hanno ripetuto fino
allo sfinimento (dei lettori) che anche gli italiani sono stati profughi,
che bisogna ricordarci dei nostri connazionali che con le grandi navi e la
valigia di cartone andavano in America a cercare fortuna.
Motivi,
questi, sufficienti per obbligare l'Italia ad accogliere tutti i profughi che
arrivano dall'Africa.
Ce lo hanno
raccontanto in tutte le salse. Eppure quelli che su quelle navi sono andate,
che hanno cercato e trovato fortuna all'estero, non la pensano così. Anzi,
l'esatto contrario. Don Canuto Toso, infatti, il presidente
dell'Associazione internazionale "Trevisani nel mondo", durante il
raduno con circa tremila trevisani che da ex emigrati sono ora rientrati
in Italia, si è scagliato contro l'accoglienza indiscriminata degli immigrati.
"Oggi
diciamo no - ha detto ai concittadini - non possiamo accettare sempre nuovi clandestini
che si camuffano da rifugiati politici". CHiaro. E lo ha detto di
fronte a chi è stato dalla parte dei "profughi", emigrati anche loro
in un Paese straniero, spesso lontano migliaia di chilometri da casa.
Gli ha fatto
eco il presidente del Veneto Luca Zaia, che sul prato dell'altopiano del
Consiglio ha ricordato che "non c'è veneto che non ospiterebbe mamma o
bambino in difficoltà, ma qui stiamo accogliendo di tutto". E poi ha
aggiunto: "Non si dica che i veneti sono razzisti". Tutt'altro. Zaia
ha proposto di fare corridoi umanitari in Africa per far arrivare in Europa
solo chi veramente scappa dalle guerre.
Come riporta
LaTribuna, alle sue parole hanno annuito anche gli ex emigrati. Che evidentemente
non la pensano come la sinistra, ma sono più pragmatici: un Paese non
può ospitare tutti gli immigrati che vogliono entrare. Loro lo sapevano e si
adattorono. Ora chiedono a gran voce che il governo non faccia accoglienza
indiscriminata.
Di Giuseppe De Lorenzo (Giornale)
Nessun commento:
Posta un commento