«Sono arrivate delle pesanti lettere anonime e devo
difendermi. Sono un ufficiale di pubblica sicurezza. È la legge che me lo permette»
TEZZE. Il sindaco di Tezze porterà la
pistola nella cintola. È di ieri l'annuncio che Valerio Lago girerà armato per
difendersi da eventuali situazioni di pericolo. Per ora accadrà solo in particolari
circostanze, come durante blitz nei campi nomadi, ma non è escluso che
l'amministratore possa decidere di avere la pistola a portata di mano anche
nella vita di tutti i giorni. Una decisione, quella del sindaco-sceriffo,
maturata negli ultimi mesi, a seguito di ripetute minacce giunte nei suoi
confronti.«Hanno minacciato di tagliarmi il collo e devo potermi difendere -
conferma senza mezzi termini Lago -. Lo hanno fatto con una lettera anonima
giunta in municipio, scritta in un italiano tutt'altro che perfetto, e non è la
prima volta. Io ho sporto denuncia ai carabinieri ma ora non mi basta più:
sento la necessità di tutelarmi».Il primo cittadino di Tezze spiega che è la
legge a consentirgli di poter avere un'arma. «Sono sindaco di un Comune sprovvisto
di un presidio delle forze dell'ordine, come una caserma dei carabinieri, e
dunque la legge mi attribuisce il ruolo di ufficiale di pubblica sicurezza.
(...)
Giornale 08.07.2015.
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