«Datemi una
mano». L’appello è stato scritto, timbrato e inviato più di dieci giorni fa.
«Ho bisogno del vostro aiuto - recitava la lettera messa nero su bianco dal
prefetto Eugenio Soldà - perché sono previsti nuovi arrivi di profughi. E non
ci sono spazi. Confido nella sensibilità e attendo concrete manifestazioni di
disponibilità di strutture». Il messaggio rivolto e spedito ai sindaci della
provincia era chiaro, coinciso, diretto e in qualche modo cortese. Peccato,
però, che alla richiesta di aiuto lanciata dal rappresentante del Governo a
Vicenza, non sia seguita alcuna risposta positiva. Almeno fino a questo
momento. (...)
GdV 22.07.2015
Nessun commento:
Posta un commento