Il presidente della Regione Luca Zaia risponde direttamente all’appello
lanciato dalla mamma di Sofia, la bambina di Cortina d’Ampezzo che da dieci
anni combatte contro gravi deficit sensoriali. La famiglia, attraverso le
pagine dei quotidiani locali, ha chiesto l’aiuto della Regione per affrontare i
costi della struttura superspecializzata di Osimo (Ancona), gestita dal Filo
d’Oro, che sarebbe disponibile ad accogliere la bambina dall’inizio del
prossimo anno scolastico.
La retta giornaliera è
di circa 300 euro e l’Ulss 1 di Belluno, secondo le regole regionali, è disponibile
a coprirne solo metà.
“La storia di Sofia e la tenacia
coraggiosa di cui danno prova i suoi genitori mi ha profondamente commosso.
Sono già al lavoro per verificare se vostra figlia può trovare adeguata
assistenza nei centri specializzati del Veneto”.
“Anche il Veneto dispone di strutture di
eccellenza, accreditate, per la riabilitazione di minori pluriminorati –
replica il presidente Zaia – e sarà mia cura segnalarvi se vostra figlia potrà
trovare adeguato supporto e qualificati programmi di riabilitazione in una di
queste strutture. Qualora ciò non fosse possibile – prosegue il presidente –
valuterò con i responsabili del dipartimento Sanità e assistenza ogni possibile
soluzione perché Sofia possa avere tutta l’assistenza che merita dagli specialisti
anconetani. Voglio rassicurare i coraggiosi genitori di Sofia e con loro tutte
le famiglie che lottano per affrontare i problemi di un congiunto disabile: la
sanità veneta è per tutti, non solo per i ricchi. E a tutti vuole garantire a
tutti le medesime opportunità per raggiungere le massime possibilità di
recupero e di indipendenza”.
La nota della Regione Veneto
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