«Basta inciuci. Dò l’addio
all’Anci». Per il leghista Massimo Bitonci, sindaco di Padova, la misura è
colma. E annuncia l’uscita del suo Comune e di altri 19 del Padovano
dall’Associazione nazionale Comuni italiana, una sorta di “sindacato dei
sindaci”. E sembra sia solo l’inizio di una diaspora che porta il marchio del
Sole delle Alpi, ma che trascina anche altri primi cittadini di fede politica
diversa, stanchi di non sentirsi tutelati nei confronti del Governo. Anche nel
Vicentino il segretario provinciale della Lega, Antonio Mondardo, aveva già
fissato per lunedì una riunione tra sindaci berici del Carroccio per fare il
punto. La notizia dell’uscita di Bitonci gli suona come una sorta di déjà-vu:
«Negli Anni Novanta avevamo fondato l’Associazione dei Comuni e delle Province
del Nord - ricorda lui che allora ne era il vicepresidente -. Il quadro era
diverso: la prospettiva era la secessione. Ora usciamo dall’Anci per difenderci
da un carrozzone filo governativo che non è dalla parte dei sindaci». (...)
GdV 11.09.2015
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