Manifestazione di protesta da parte
di un gruppo di profughi davanti alla caserma dei carabinieri di Schio, in via
Maraschin. E’ l’ennesima e stavolta, sono scesi da Pian delle Fugazze per
arrivare fino in centro a Schio. Motivo della nuova insurrezione, mancanza di
documenti e mancati soldi da parte della cooperativa. Solita storia insomma.
Tutto pronto intanto, per il trasferimento di giovedì, in un albergo di Recoaro. Il trasferimento avverrà in pullman e così si chiuderà un capitolo, che ha suscitato non poche polemiche con ben due interrogazioni da parte di politici che vogliono andare fino in fondo sulla gestione degli immigrati da parte delle cooperative. Una nota dolente anche per il sindaco Valter Orsi, che ha assicurato che la guardia sul mondo delle coop non verrà mai abbassata.
Se infatti, i 50 profughi di Pian delle Fugazze non saranno tra poche ore più ‘affare suo’, rimangono i circa 40 dislocati in città e gestiti dalle cooperative con cui, ha raccontato il primo cittadino, ‘non è sempre facile il dialogo’.
‘Spesso sono introvabili al telefono – ha spiegato Orsi – ma mi preme avere un contatto costante con loro perchè la presenza dei profughi va gestita con la massima attenzione, ai fini della sicurezza per la popolazione e per loro stessi. Si parla di persone di diversa etnia, con usi e costumi diffenti, che possono portare a contrasti che vanno gestiti con delicatezza e professionalità affinchè non sfocino in situazioni di violenza’.
Altovicentinonline 22.09.2015
Tutto pronto intanto, per il trasferimento di giovedì, in un albergo di Recoaro. Il trasferimento avverrà in pullman e così si chiuderà un capitolo, che ha suscitato non poche polemiche con ben due interrogazioni da parte di politici che vogliono andare fino in fondo sulla gestione degli immigrati da parte delle cooperative. Una nota dolente anche per il sindaco Valter Orsi, che ha assicurato che la guardia sul mondo delle coop non verrà mai abbassata.
Se infatti, i 50 profughi di Pian delle Fugazze non saranno tra poche ore più ‘affare suo’, rimangono i circa 40 dislocati in città e gestiti dalle cooperative con cui, ha raccontato il primo cittadino, ‘non è sempre facile il dialogo’.
‘Spesso sono introvabili al telefono – ha spiegato Orsi – ma mi preme avere un contatto costante con loro perchè la presenza dei profughi va gestita con la massima attenzione, ai fini della sicurezza per la popolazione e per loro stessi. Si parla di persone di diversa etnia, con usi e costumi diffenti, che possono portare a contrasti che vanno gestiti con delicatezza e professionalità affinchè non sfocino in situazioni di violenza’.
Altovicentinonline 22.09.2015
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