Poletto: «Tutta la situazione è gestita in maniera
disordinata». Dalla Valle: «Un problema che va risolto altrove e non nei
Comuni».
BASSANO. Non c'è più posto per i profughi
nel Bassanese. I sindaci dei maggiori Comuni del comprensorio, a destra come a
sinistra e con toni più o meno moderati, sollevano dubbi sull'efficacia e dell'operazione
Mare Nostrum e spiegano di non essere più in grado di fare fronte a nuovi
arrivi. La questione è stata riportata alla ribalta dalla dura mozione
approvata dalle amministrazioni leghiste di Rosà e Tezze contro il piano
umanitario Mare Nostrum e contro l'invio di nuovi profughi nelle municipalità
italiane. Una presa di posizione politica che ha trovato pieno sostegno a
Romano da parte del sindaco Rossella Olivo. Anche i primi cittadini di Bassano,
Cassola e Marostica, però, pur restii ad adottare azioni simili, concordano sul
fatto che il Governo centrale sta gestendo male un problema molto grave e
spiegano di non essere in grado di accogliere altre persone straniere.
«L'emergenza esiste, è innegabile - dichiara il sindaco di Bassano Riccardo
Poletto - Noi non ce la sentiamo di fare ostruzionismo a priori però è vero che
lo Stato centrale sta gestendo la questione in modo disordinato. (...)
GdV 20.09.2014
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