“Tifiamo per
la Scozia e per la sua indipendenza e speriamo che dalle urne esca un risultato
in questo senso. Ma quale che sarà l’esito della consultazione, una cosa è
certa: in Gran Bretagna si sarà comunque scritta una grande pagina di
democrazia che in Italia, invece, non si vuole scrivere”.
Così il presidente
della Regione del Veneto, Luca Zaia, parla del referendum per l’indipendenza
della Scozia che si celebrerà il 18 settembre prossimo.
“Là il Regno Unito dei Windsor consente
a un popolo fiero e antico di esprimersi, qui l’Italia dei Borboni nega al
popolo veneto di contarsi per verificare per via legale e costituzionale se
prevalgono i sì o i no all’autonomia e/o all’indipendenza” sottolinea
Zaia, riferendosi al ricorso del Governo centrale avverso le due leggi
approvate dal Consiglio regionale del Veneto che indicono altrettanti
referendum in materia.
“La diga comunque è rotta per tutti quei movimenti italiani ed europei che chiedono pacificamente alle genti di esprimersi sulla propria autodeterminazione – conclude il governatore del Veneto –. Il Governo italiano tragga insegnamento da questa lezione di rispetto civile e democratico ed eviti di rendersi protagonista di una nuova strage di legalità”.
“La diga comunque è rotta per tutti quei movimenti italiani ed europei che chiedono pacificamente alle genti di esprimersi sulla propria autodeterminazione – conclude il governatore del Veneto –. Il Governo italiano tragga insegnamento da questa lezione di rispetto civile e democratico ed eviti di rendersi protagonista di una nuova strage di legalità”.
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