«La città sta cambiando: lo riconoscono anche i cittadini che ci fanno
sentire il loro appoggio. I divieti? Per dare davvero opportunità servono
regole».
Sindaco Bitonci, il suo mandato è arrivato
ai primi cento giorni. Che cosa è cambiato a Padova?
«In cento giorni abbiamo ridotto gli stipendi di assessori e sindaco, abbiamo
tagliato le auto blu, chiuso un bilancio non nostro, riuscendo anche, per la
prima volta, a tagliare le tasse. Abbiamo dato il via a una serie di
consultazioni con i residenti per ridiscutere scelte di mobilità imposte dalla
precedente Amministrazione, che non aveva tenuto conto delle reali esigenze
della città. Grazie al lavoro della Giunta siamo stati capaci, in attesa dell'approvazione
definitiva da parte del Consiglio comunale del nuovo regolamento di polizia
urbana, di ridurre drasticamente il fenomeno dell'abusivismo commerciale,
concentrandoci nella lotta al degrado»."Cambiamo Padova", del resto, era il suo slogan...
«Ci ha accompagnato durante la campagna elettorale e ad esso quotidianamente ci
ispiriamo. Ora Padova sta cambiando: non lo dice solo l'Amministrazione, lo
ripetono anche i cittadini che ci fanno sentire il loro appoggio».A differenza di Napoli, qui le regole si fanno rispettare. Anche se certa
stampa parla di "città dei divieti": è così?
«No. Padova non è la città dei divieti, ma delle opportunità. E perché le
opportunità siano davvero per tutti, devono esserci regole. Dove le regole
mancano o non sono rispettate, regnano arbitrio e sopraffazione».Rientra in questo ambito anche il - da taluni contestato - nuovo regolamento
di polizia urbana? Ricordiamo che esso prevede misure severe contro chi, tra
l'altro, lorda il suolo pubblico, lancia uova o farina, ospita in casa un
numero eccessivo di persone, si sdraia sulle panchine, circola con abiti che
offendono il comune senso del pudore, si bagna in una fontana, sale sugli
alberi...
«Il nuovo regolamento di polizia urbana, licenziato dalla Giunta, è uno strumento
che consentirà di migliorare la vita di tutti, dando a tutti nuove opportunità,
a scapito di maleducati, balordi e professionisti dell'illegalità. Invece di
interpretare le novità sostenute dalla nuova Giunta, certa stampa tenta di
sbeffeggiare il nostro operato, senza accorgersi che, così facendo, sbeffeggia
le richieste dei cittadini e definisce negativamente se stessa. La sinistra si
presta al gioco, incapace di trovare una sintesi tra la camicia bianca di Renzi e
le urla dei centri sociali».
Perché se certi regolamenti li fanno i sindaci del Pd vanno bene, ma se li
fa un sindaco della Lega sollevano polemiche?
«Perché un sindaco della Lega dà fastidio. A Padova il risultato elettorale
delle recenti Amministrative parla chiaro. I cittadini hanno votato il
cambiamento, promuovendo un programma elettorale che stiamo realizzando punto
dopo punto. Cosa strana, veniamo attaccati per provvedimenti che, in parte,
sono in vigore in altre città amministrate dalla sinistra, quali Vicenza, per
restare in Veneto, o Bologna. Le polemiche strumentali non ci interessano: noi
siamo al servizio dei cittadini».
A proposito di cittadini: che cosa li attende da qui alla fine dell'anno fra
i provvedimenti più importanti che prenderà la sua Giunta?
«La prossima settimana daremo ai padovani un nuovo regolamento per
l'assegnazione delle case popolari. Privilegeremo quella classe di esclusi
dalle precedenti Amministrazioni, che hanno premiato, per vizio ideologico, una
categoria specifica di persone, dimenticandosi dei padovani. Per ristabilire un
minimo di giustizia sociale, nelle assegnazioni inseriremo il criterio di
anzianità di residenza, secondo uno schema che preveda più punti per chi vive a
Padova da 5, 7, 10 e 15 anni. Successivamente daremo il via a tutta una serie
di opere pubbliche che la città attende da anni e la sinistra non ha mai saputo
realizzare, per incapacità di fare sintesi o per mancanza di visione».
a.accorsi@lapadania.netPerché se certi regolamenti li fanno i sindaci del Pd vanno bene, ma se li
fa un sindaco della Lega sollevano polemiche?«Perché un sindaco della Lega dà fastidio. A Padova il risultato elettorale
delle recenti Amministrative parla chiaro. I cittadini hanno votato il
cambiamento, promuovendo un programma elettorale che stiamo realizzando punto
dopo punto. Cosa strana, veniamo attaccati per provvedimenti che, in parte,
sono in vigore in altre città amministrate dalla sinistra, quali Vicenza, per
restare in Veneto, o Bologna. Le polemiche strumentali non ci interessano: noi
siamo al servizio dei cittadini».A proposito di cittadini: che cosa li attende da qui alla fine dell'anno fra
i provvedimenti più importanti che prenderà la sua Giunta?
«La prossima settimana daremo ai padovani un nuovo regolamento per
l'assegnazione delle case popolari. Privilegeremo quella classe di esclusi
dalle precedenti Amministrazioni, che hanno premiato, per vizio ideologico, una
categoria specifica di persone, dimenticandosi dei padovani. Per ristabilire un
minimo di giustizia sociale, nelle assegnazioni inseriremo il criterio di
anzianità di residenza, secondo uno schema che preveda più punti per chi vive a
Padova da 5, 7, 10 e 15 anni. Successivamente daremo il via a tutta una serie
di opere pubbliche che la città attende da anni e la sinistra non ha mai saputo
realizzare, per incapacità di fare sintesi o per mancanza di visione».
a.accorsi@lapadania.net
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