"Mi
appello ai 74 parlamentari eletti in Veneto (50 deputati e 24 senatori) che ci
rappresentano a Roma: aiutateci a portare forme di decentramento e autonomia
alla nostra Regione, altrimenti qui stenterà ad esserci una ripresa economica:
facciamo squadra per giungere a questo obiettivo, ce lo chiedono tutti i nostri
interlocutori!" Lo afferma il presidente della Prima commissione consiliare
della Regione del Veneto, Costantino Toniolo , che ha presentato la
proposta di legge poi votata dall'aula per l'indizione di un referendum
consultivo sull'autonomia della Regione. Legge bloccata con motivazioni di
incostituzionalità dal CdM assieme alla norma per il referendum consultivo
sull'indipendenza.
"Se
andiamo avanti così è in forse la sopravvivenza del nostro tessuto economico
veneto", prosegue Toniolo, "che è caratterizzato ancora da una
maggioranza di PMI e da microimprese: realtà che faticano seriamente a far
fronte alla pesante burocrazia che caratterizza il nostro Paese (nonostante
tutti i nostri interventi regionali per alleggerirla) e che faticano anche ad
ottenere prestiti dalle banche e che soffrono la concorrenza di realtà parallele
e simili che prosperano nelle regioni autonome confinanti!"
"Negli
ambienti degli amministratori locali veneti si continua a non capire per quale
motivo il Governo abbia fatto di tutt'un'erba un fascio", sottolinea
Toniolo, "abbia bloccato entrambi i referendum: ma una cosa è la richiesta
di decentramento e autonomia e federalismo, e un'altra è l'indipendenza e/o la
secessione! Lo capisce anche un bambino!"
"Sono
convinto che una risposta positiva arriverà anche alla luce della consultazione
scozzese e dal decentramento concesso da Londra a Edimburgo nonostante la
sconfitta degli indipendentisti", conclude Toniolo: "a Roma devono
capire che il Veneto non può essere spremuto come un limone, che oramai siamo
oltre ogni limite, che da qui la gente comincia ad emigrare come avveniva nel
'800 e nel '900. Non c'è solo l'emigrazione di persone formate ad alto livello,
o la fuga di cervelli riferita ai ricercatori formati nelle nostre ottime
università", puntualizza Toniolo, "comincia ad esserci un'emigrazione
soprattutto tra i giovani che vanno in cerca di un semplice lavoro dipendente
altrove, e molti vanno in altri paesi europei dove la pressione fiscale è più
bassa e dove le aziende nascono e prosperano".
"Qui se
andiamo avanti così", conclude Toniolo, "rischia di non esserci più
alcun futuro per i nostri figli e per i nostri nipoti".
"Mi
appello ai parlamentari veneti prima di tutto, che facciano pressione sul
governo per concedere "ossigeno economico" alla nostra Regione: vi
ringrazieranno le categorie economiche, i disoccupati che troveranno lavoro e
tutti i cittadini e soprattutto le future generazioni di italiani del
Veneto!"
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