Un percorso educativo in fattorie didattiche oppure in
cooperative con il chiaro obiettivo di mettere in riga gli studenti più
difficili.
SCHIO. La zappa come terapia anti
bullismo. È questa una delle prospettive uscite dal vertice tra scuola,
istituzioni e forze dell'ordine che si è svolto ieri all'Ipsia “Garbin” per
cercare di risolvere l'emergenza disciplinare che sta interessando l'istituto.
Per rimettere in riga gli studenti più difficili si è parlato anche di
«percorsi educativi non convenzionali, improntati all'apprendimento pratico e
da sviluppare all'esterno della scuola in strutture come fattorie didattiche o
cooperative sociali».
Fra le misure da adottare per la scuola professionale di Schio con la più alta
concentrazione di studenti stranieri, anche una maggior presenza di mediatori
culturali per aiutare la collaborazione tra famiglie e scuola. Il 21% degli
oltre 1.200 iscritti all'Ipsia “Garbin” nelle due sedi di Schio e Thiene,
infatti, non ha la cittadinanza italiana e proviene da oltre 38 Paesi. Fra di
loro, una sessantina sono cosiddetti immigrati “di seconda generazione”, nati
in Italia ma privi di cittadinanza. (...)
GdV 03.03.2015.
Nessun commento:
Posta un commento