Un post innocente su Facebook viene spacciato per
minaccia di terrorismo. E Montecitorio gli manda a casa gli agenti.
"Orfano
da venerdì, senza lavoro da mesi, prossimo ad andare a mangiare alla Caritas.
Per uno di 43 anni come me, anche se invalido, non c'è possibilità di
lavoro...
ora dimmi
tu, cara Boldrini, secondo te sono prossimo a fare un macello?". Lo ha
scritto su Facebook, sul profilo del presidente della Camera Laura Boldrini.
Uno sfogo, niente di più. Eppure Lady Boldrini non l'ha presa bene. Tanto che a
casa del disabile si è presentata la polizia per chiedere di rendere conto del
post.
Nessuna
violenza, nemmeno verbale. Il commento postato da Felice Ferrucci su Facebook
non conteneva niente di che, tantomeno conteneva minacce alla Boldrini. Si
trattava, appunto, di uno sfogo di un 43enne in difficoltà. Un uomo che ha
perso il lavoro e che, per questo, è costretto a rivolgersi alla Caritas per
avere un piatto caldo da mettere sotto i denti. Alla Camera, però, non l'hanno
preso per quello che è. E, lo scorso 17 aprile, la polizia si è fiondato a casa
di Ferrucci che, come riportato dal sito Imolaoggi, ha accolto attonito
le forze dell'ordine allertate dallo staff di Montecitorio che aveva ritenuto il post "a rischio terrorismo".
"Sono
arrivati in casa mia senza mandato e senza neppure aver letto il commento che
avevo scritto - ha raccontato Ferrucci - quando gli ho raccontato cosa era
successo ovviamente sono andati via". Una volta che gli agenti lo hanno lasciato da solo
in casa, Ferrucci si è riattaccato al computer e, sempre su Facebook, ha
scritto: "Anche
un ragazzetto avrebbe inteso il sarcasmo e l' ironia... certo che a Roma a
200mila euro l'anno non avete niente da fare".
di Sergio Rame (Giornale)