Battibecco al veleno sull'ipotesi del blocco navale.
Il ministro contrario: "Sarebbe un atto di guerra". La Meloni
replica: "Incapace, dimettiti".
Violentissimo
botta e risposta al veleno tra Angelino Alfano e Giorgia Meloni.
Interpellato
sulla possibilità di attuare un blocco navale davanti alla Libia per
fermare i barconi degli scafisti il ministro dell’Interno ha pesantemente
insultato sia la Meloni sia Matteo Salvini che, nei giorni scorsi,
avevano caldeggiato l'ipotesi. "Parole semplici utilizzate per dire
bugie cosmiche", ha tuonato si microfoni di Agorà.
"Vedo
una serie di raffinati statisti come Salvini e Meloni che propongono il blocco
navale - ha commentato Alfano - una soluzione impraticabile nei termini in cui
viene posta, perché, aveva spiegato il ministro, rappresenterebbe una la
violazione di più convenzioni internazionali e quindi con la dichiarazione di
stato di guerra". A stretto
giro è arrivata le replica della presidente di Fratelli d’Italia che ha
apertamente chiesto le dimissioni dell'esecutivo: "Provo sincera
pena per Alfano, è una brava persona che si è ritrovata a ricoprire un ruolo
fuori dalla sua portata".
Per la
Meloni, un intervento militare a sostegno del governo di Tobruk, "per
aiutarlo a riprendere il controllo delle coste e mettere in atto un blocco
navale per impedire le partenze e distruggere i barconi degli scafisti,
non è un atto di guerra" come, invece, sostenuto da Alfano.
di Sergio Rame (Giornale)
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