lunedì 6 aprile 2015

Ospedali aperti di notte, Zaia: diminuite del 7% le liste d’attesa


L’operazione “Ospedali aperti di notte” per erogare prestazioni diagnostiche e specialistiche nelle ore serali e nel week end, oltre che centrare l’obiettivo primario di fornire un nuovo servizio ai cittadini, ha consentito anche di diminuire del 7% le liste d’attesa nella sanità veneta, soprattutto nelle due fasce più “calde”: la B (prestazione da erogare entro 10 giorni) e la D (da erogare tra 30 e 60 giorni).
Lo rivela un confronto, realizzato dai tecnici regionali tra la situazione del gennaio 2013, quando l’Operazione non era ancora partita, e del Gennaio 2015, con Ospedali Aperti di Notte in funzione.
Sono state monitorate, nelle diverse fasce, tutte le prestazioni previste a livello nazionale per il monitoraggio delle liste d’attesa. Di queste, 174 hanno fatto segnare un forte miglioramento tra gennaio 2013 e gennaio 2015; 73 sono rimaste invariate ma la percentuale di rispetto dei tempi era già al 97% e quindi ben difficile da migliorare; 50 quelle che hanno fatto segnare un peggioramento, seppur lieve. Si parla, per il solo mese di gennaio 2015, di 132 mila prestazioni soddisfatte complessivamente entro i tempi d’attesa previsti.
In termini assoluti si tratta di circa 10 mila prestazioni in più fatte rientrare in un mese nelle giuste attese, il che significa circa 120 mila esami all’anno in più erogati rispettando i tempi.
“Se ci credi ce la fai – commenta Luca Zaia, candidato Presidente della Regione del Veneto – e in questa operazione tanto innovativa quanto difficile per i complessissimi aspetti organizzativi che comportava, abbiamo avuto ragione. La gente, che era il nostro unico target di riferimento, ha gradito la novità da un minimo del 93% ad un massimo del 99%. Un indiscutibile successo, di fronte al quale non ci fermiamo. Confermo la prosecuzione dell’esperienza, già finanziata grazie ai risparmi generali di gestione ottenuti, e aggiungo che non dormiremo sugli allori, perché migliorare si può sempre e ci sono ancora un po’ di prestazioni, fortunatamente non molte, da mettere a regime, senza dimenticare che prima di tutto ci premeva dare alla gente un servizio in più, soprattutto per agevolare i tanti cittadini che avevano problemi a sottoporsi agli esami negli orari canonici”.
“L’unico rammarico – dice Zaia togliendosi un sassolino dalla scarpa – è aver dovuto sentire frasi ignobili nella loro falsità come quella che il Veneto ha aperto gli ospedali di notte ma li ha chiusi di giorno, o assistere a polemiche superficiali ”.
“Ringrazio invece, anche a nome delle migliaia di persone che hanno beneficiato delle prestazioni – tutto il personale medico, infermieristico e amministrativo che, con la Regione e i Direttori Generali , ha accettato di giocarsi questa sfida, vincendola. Anche questo è un valore della sanità veneta, un sistema dove nessuno si tira indietro ad andare oltre contratti e mansionari per aiutare le persone, curarle e guarirle”.

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