Il deputato Khalid Chaouki: "Per l'integrazione
servono lezioni di cinese, arabo e spagnolo. E poi ci sono troppo pochi prof
stranieri: all'estero sono molti di più".
Lezioni di
arabo, cinese e
spagnolo a scuola per favorire l'integrazione: è questa la ricetta
proposta dal parlamentare piddì Khalid Chaouki.
Chaouki, che è di origini marocchine e
musulmano, lo ha dichiarato questa mattina al talk show di Klaus Davi, Klaus
Condicio, dove era invitato come ospite. Prima ha attaccato il ministro
degli Interni Angelino Alfano, a cui ha addossato "la responsabilità del
mancato coordinamento delle risorse europee destinate ai Cie".
Poi,
parlando di scuola, ha preso a modello gli istituti bilingue tedeschi e
inglesi: "dovremmo insegnare agli studenti italiani il cinese, l'arabo e
lo spagnolo. "L’integrazione va costruita con una scuola che abbia dei
reali obiettivi, che consenta ai nuovi italiani ormai cinque milioni, di
integrarsi nella società - chiosa l'onorevole piddì - Il 10 per cento degli
studenti è di origine straniera che però scolasticamente vive ai margini.
All’estero i corpi insegnanti, penso all’Inghilterra ma tutti gli impiegati
dello stato, consentono ai cittadini immigrati di dare un contributo alla vita
civile. Da noi gli insegnanti immigrati sono quasi completamente assenti,
le leggi sulla cittadinanza escludono i nuovi italiani. C’è un vizio di origine
che implica l’esclusione e non l’inclusione".
L'esponente
dem auspica inoltre "una scuola interculturale che sia aperta alle
culture più importanti del nostro paese: è una grande opportunità".
Chaouki, infine, ha attaccato anche l'Ordine dei giornalisti, tacciato di
razzismo: "Non si fidavano di me perché arabo. In Italia se non sei
italiano sei visto come un corpo estraneo".
di Ivan Francese (Giornale)
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