Dopo
la questione sollevata da Alessandra Moretti, la Regione Veneto in una nota
ufficiale puntualizza che "onde
evitare il persistere di interpretazioni maliziose e strumentali
sull’atteggiamento coerente mantenuto in materia dal Presidente e dai membri
della Giunta regionale, in più occasioni è stato ribadito che il Veneto, per
bocca del suo Presidente dei suoi assessori, ha ripetutamente espresso un
chiaro e risoluto “no” all’intesa sul piano di accoglienza dei migranti
presentato dal Governo alle Regioni". E riassume in una serie di punti la situazione.
Il “no” della Giunta regionale era già stato preannunciato in riunioni della Conferenza delle Regioni il 16 aprile 2014, il 15 maggio 2014, il 12 giugno 2014, com’è facilmente desumibile dai verbali;
In data 10 luglio 2014 il Presidente del Veneto, presente alla riunione, ha espresso in sede di Conferenza delle Regioni il “no” dell’Ente al “Piano nazionale per fronteggiare il flusso straordinario di cittadini extracomunitari, adulti, famiglie e minori stranieri non accompagnati”, per una serie di motivazioni relative prevalentemente alla copertura finanziaria del piano (limitata al solo 2014) e alle modalità di riparto dei migranti per singola Regione. In particolare, il Presidente del Veneto contestava la proposta del Governo di ripartire i migranti secondo la medesima quota (il 7,28 per cento) utilizzata per il riparto del Fondo nazionale per le politiche sociali;
Il voto negativo del Veneto (analogo a quello espresso giorni fa sulla manovra del governo in materia sanitaria) era stato preceduto da un ampio e articolato dibattito inerente proprio le medesime questioni sollevate dal Presidente delle Regione Veneto;
Nella successiva riunione della Conferenza Unificata (cui partecipano anche Governo, Anci e Uppi) è stato confermato dalla Conferenza delle Regioni il parere positivo al piano del governo;
Per consolidata abitudine e per galateo istituzionale, è consuetudine che la Regione che ha espresso il “no” all’intesa non partecipi al voto in Conferenza Unificata al fine di evitare di bloccare l’intesa. Non risultano conseguentemente tracce nei verbali della presenza o di interventi sull’argomento dell’Assessore alla Sanità del Veneto, partecipante alla riunione solo per le materie di stretta ed esclusiva competenza, in quanto coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni;
Nel corso dei lavori della Conferenza Unificata l’assessore alla Lombardia, Garavaglia, quale coordinatore della Commissione Affari finanziari della Conferenza delle Regioni, ha espresso, e per molti versi condiviso, le motivazioni che hanno indotto il Veneto a non concedere l’intesa;
L’Assessore Garavaglia non ha espresso un voto positivo a nome del Veneto ma in sede di verbale ha sottolineato che “quanto (da lei, ndr) rappresentato” in materia di carente copertura finanziaria “è stato condiviso anche dalla Regione Veneto”.
La Giunta Regionale del Veneto, contrariamente a quanto affermato da esponenti politici, non ha mai ottenuto finanziamenti diretti per garantire accoglienza ai migranti. I fondi per l’assistenza e l’accoglienza sono gestiti dallo Stato che li ripartisce attraverso la rete delle Prefetture. L’intesa, pertanto, non prevedeva alcuna forma di finanziamento.
da VicenzaPiù
Il “no” della Giunta regionale era già stato preannunciato in riunioni della Conferenza delle Regioni il 16 aprile 2014, il 15 maggio 2014, il 12 giugno 2014, com’è facilmente desumibile dai verbali;
In data 10 luglio 2014 il Presidente del Veneto, presente alla riunione, ha espresso in sede di Conferenza delle Regioni il “no” dell’Ente al “Piano nazionale per fronteggiare il flusso straordinario di cittadini extracomunitari, adulti, famiglie e minori stranieri non accompagnati”, per una serie di motivazioni relative prevalentemente alla copertura finanziaria del piano (limitata al solo 2014) e alle modalità di riparto dei migranti per singola Regione. In particolare, il Presidente del Veneto contestava la proposta del Governo di ripartire i migranti secondo la medesima quota (il 7,28 per cento) utilizzata per il riparto del Fondo nazionale per le politiche sociali;
Il voto negativo del Veneto (analogo a quello espresso giorni fa sulla manovra del governo in materia sanitaria) era stato preceduto da un ampio e articolato dibattito inerente proprio le medesime questioni sollevate dal Presidente delle Regione Veneto;
Nella successiva riunione della Conferenza Unificata (cui partecipano anche Governo, Anci e Uppi) è stato confermato dalla Conferenza delle Regioni il parere positivo al piano del governo;
Per consolidata abitudine e per galateo istituzionale, è consuetudine che la Regione che ha espresso il “no” all’intesa non partecipi al voto in Conferenza Unificata al fine di evitare di bloccare l’intesa. Non risultano conseguentemente tracce nei verbali della presenza o di interventi sull’argomento dell’Assessore alla Sanità del Veneto, partecipante alla riunione solo per le materie di stretta ed esclusiva competenza, in quanto coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni;
Nel corso dei lavori della Conferenza Unificata l’assessore alla Lombardia, Garavaglia, quale coordinatore della Commissione Affari finanziari della Conferenza delle Regioni, ha espresso, e per molti versi condiviso, le motivazioni che hanno indotto il Veneto a non concedere l’intesa;
L’Assessore Garavaglia non ha espresso un voto positivo a nome del Veneto ma in sede di verbale ha sottolineato che “quanto (da lei, ndr) rappresentato” in materia di carente copertura finanziaria “è stato condiviso anche dalla Regione Veneto”.
La Giunta Regionale del Veneto, contrariamente a quanto affermato da esponenti politici, non ha mai ottenuto finanziamenti diretti per garantire accoglienza ai migranti. I fondi per l’assistenza e l’accoglienza sono gestiti dallo Stato che li ripartisce attraverso la rete delle Prefetture. L’intesa, pertanto, non prevedeva alcuna forma di finanziamento.
da VicenzaPiù
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