Il Veneto al centro delle critiche del
governo per la posizione netta sul traffico di esseri umani e immigrazione
senza controlli. Veniamo accusati di demagogia da chi è campione di inerzia e
inefficienza. In Veneto la parola schiavo è stata trasformata in quel ciao che
è saluto gioioso e i primi a dire no, seppure con qualche distinguo e gioco
diplomatico, alla tratta di schiavi furono proprio i Veneziani.
Con la Constitutio del Doge Pietro IV Candiano del giugno 960, stesa con l’ausilio di Bono, patriarca di Aquileia, e dei vescovi lagunari, con la quale veniva ribadito l’antico divieto risalente già a Orso Partecipazio nell’867.
Con la Constitutio del Doge Pietro IV Candiano del giugno 960, stesa con l’ausilio di Bono, patriarca di Aquileia, e dei vescovi lagunari, con la quale veniva ribadito l’antico divieto risalente già a Orso Partecipazio nell’867.
Nella
Constitutio di Pietro Candiano veniva fatto divieto ai veneti
di prestare soldi a greci perché comprassero schiavi mentre nessun veneto
doveva nemmeno osare il trasporto di schiavi in “terra Graecorum”
o “ultra Polam” e nessun veneto doveva prendere denaro da greci o
da gente “de terra Beneventi” per trasportare schiavi. Pesanti le
pene: 5 lire d’oro di multa e, per chi non pagava,
mutilazione, morte, confisca dei beni, scomunica. Non s’andava
sul leggero, insomma, e non c’erano condoni e depenalizzazioni di sorta.
Di
secoli ne sono passati da Pietro IV Candiano, ma nel Canale di Sicilia e lungo
le rotte che dalla Libia conducono all’Italia la tratta di esseri viventi
continua e non si fa nulla per arginarla. Anzi.
Che
sia proprio il dicastero destinato alla difesa della sicurezza e
dell’ordine pubblico ad alimentare il disordine e le tensioni sociali,
ponendo le basi di una diffusa insicurezza è un paradosso che si materializza
giorno dopo giorno. Le aree del degrado e del sopruso, della brutalità e
della violenza incontrollata vanno estendendosi sempre più: davanti a
questo scenario le verbigerazioni del primo ministro, che gioca con le
parole ma non prende rimedi seri, lasciano annichiliti.
Mentre Renzi s’avvita nelle sue affabulazioni, l’Austria del cancelliere socialdemocratico Werner Faymann respinge alle frontiere italiani gli immigrati e a Ventimiglia la Francia del socialista Nicolas Hollande non è da meno. In Italia la sinistra attacca la Lega e l’accusa di qualunquismo.
Mentre Renzi s’avvita nelle sue affabulazioni, l’Austria del cancelliere socialdemocratico Werner Faymann respinge alle frontiere italiani gli immigrati e a Ventimiglia la Francia del socialista Nicolas Hollande non è da meno. In Italia la sinistra attacca la Lega e l’accusa di qualunquismo.
Ogni
immigrato, sembrano dirci austriaci e francesi e quanti in Europa, ad iniziare
dagli Inglesi, stanno assumendo posizioni molto rigide sull’accoglienza di
nuovi immigrati, è un problema in più da affrontare e da risolvere.
Tutti
sappiamo che l’unica soluzione possibile è, oltre alla chiara distinzione tra
rifugiato politico e immigrato, l’azione nei Paesi di origine dei flussi
e sulle sponde nordafricane: il Guardian il 13 maggio scorso aveva
rivelato un piano europeo d’azione complesso, di autentica polizia umanitaria,
che avrebbe previsto anche azioni militari di terra per smantellare la rete dei
trafficanti di esseri umani. Il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha condizionato
il suo assenso a quel piano purché l’operazione fosse condivisa da tutte le
fazioni che si contendono il potere il Libia. In pratica l’Onu ha assunto una
posizione pilatesca e se ne lava le mani. Certo, se al posto di ogni
migrante ci fosse un barile di petrolio, le grandi potenze sarebbero già
intervenute nei Paesi produttori senza chiedere il permesso di nessuno come
sono solite fare nelle aree petrolifere e il summit dei potenti del
Bilderberg avrebbe già analizzato la faccenda. Ma qui ci sono solo
poveri cristi e tanti che sulle pelle di questi stanno facendo affari d’oro. E
non sempre sono contrabbandieri, o scafisti: il business dell’accoglienza come
insegna Mafia Capitale è eccezionale. Ai tempi del doge Pietro IV Candiano
avrebbero rischiato molto a violare la legge. Oggi invece…
Roberto Ciambetti, Lega Nord
Roberto Ciambetti, Lega Nord
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