L'Hotel Adele ospita in via Medici circa 80 migranti
Altri 74 sono stati trasferiti in case private a Bolzano dove gli
abitanti si dividono e qualcuno mugugna.
VICENZA. Da una parte un'azienda del settore
alberghiero che, in un momento di difficoltà, sceglie di concentrarsi su una
nicchia di mercato. Dall'altra un paese di 6700 abitanti che si trova
catapultati nel suo territorio una settantina di migranti e un sindaco che
finisce nell'occhio del ciclone. Nel mezzo partiti e comitati che soffiano sul
fuoco, ma anche storie di accoglienza che passano inosservate. Succede a
Bolzano Vicentino, «dépendance dell'Hotel Adele», commenta con una battuta Daniele
Galvan, sindaco del Comune che vanta una delle percentuali più alte di
profughi: uno ogni cento residenti. Il dieci per cento di quelli ospitati in
provincia. E c'è chi protesta.
L'ALBERGO. In via Medici a San Bortolo la titolare Meri Spiller non ci sta
a passare per una che specula sull'emergenza. «Noi ci siamo sempre stati, in
silenzio, anche nei giorni dell'alluvione. E comunque se non li alloggiassimo
noi, ci sarebbero altri, Caritas o alberghi della città. Io penso prima di
tutto alla mia azienda, che dà lavoro a 30 dipendenti. (...)
GdV 14.06.2015.
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