Via subito tutti i profughi attualmente
collocati in tutte le località turistiche del Veneto e basta nuove allocazioni.
E’ questo il senso di una lettera ufficiale inviata oggi dal Presidente della
Regione del Veneto a tutti i Prefetti del Veneto, nella quale il Governatore si
fa portavoce degli allarmi, dei timori e degli appelli a lui rivolti da
Sindaci, cittadini e imprenditori del turismo Veneto, che vedono minacciato il
buon esito della stagione estiva dall’invio di profughi, già avvenuto in varie località.
“Facendo mio lo sgomento di quanti mi hanno in ogni
modo e in ogni dove manifestato la propria preoccupazione che una simile ridda
di voci e di azioni possa determinare un effetto devastante sulla stagione
turistica in corso, e soprattutto un boomerang sulle prenotazioni a causa delle
pubblicità negativa che i media internazionali sono pronti a rilanciare su
vasta scala avvantaggiando i Paesi confinanti – scrive il Governatore – sono a
chiedere con la presente di provvedere allo sgombero con la massima urgenza di
tutte le strutture ricettive e degli alloggi già occupati da immigrati nelle
località turistiche e a desistere dal procedere a nuove allocazioni”.
“Gli
annunci delle ultime ore – aggiunge tra l’altro il Presidente - che
individuano strutture ricettive e turistiche, oltre ad immobili di privati
cittadini, nelle zone del litorale veneto e del bacino termale euganeo quali
sedi in cui allocare gli ultimi arrivi di immigrati, seguiti da episodi di vero
e proprio ‘scarico’, avvenuti recentemente nel trevigiano e nella zona dei
Colli nel padovano, stanno facendo montare la protesta delle comunità locali,
dei Sindaci dei Comuni minacciati e degli operatori turistici, i quali,
attraverso le loro Organizzazioni di categoria, mi hanno rivolto un accorato
appello in difesa dei territori e della stagione turistica. Una stagione che,
iniziata sotto una congiuntura favorevole, rischia, a causa degli allarmismi
derivanti da una simile situazione di emergenza, di venire irrimediabilmente
compromessa”.
Il
Governatore del Veneto, nella sua lettera ai Prefetti, ricorda che il Veneto è
la prima Regione turistica d’Italia e la sesta d’Europa, con 63 milioni di
presenze (pari al 15% del volume nazionale), con 17 miliardi di fatturato annuo
compreso l’indotto, con 420 mila occupati nel settore, e con un contributo
dell’8% all’intero Prodotto Interno Lordo Regionale.
“Un
simile primato – scrive in proposito il Presidente – non vale soltanto come
medaglia da esibire. Ma significa sviluppo economico e occupazione che non
possono essere compromessi da una serie di azioni scomposte che stanno colpendo
e interessando le principali località turistiche del Veneto”.
“Tolleranza zero e punizione durissima,
senza tentennamenti, senza lungaggini: in galera subito e per il più lungo
tempo possibile, l’ideale sarebbe buttare le chiavi. Oramai non è più
criminalità, è barbarie, e come tale va trattata”.
Con queste parole il Presidente della Regione del Veneto commenta l’orrendo
crimine commesso a bordo di un treno a Milano, a causa del quale un capotreno,
aggredito con un machete, ha perduto un braccio.
“E’ assolutamente necessario che anche in Veneto si rafforzi la sicurezza dei pendolari e del personale delle aziende di trasporto – conclude il Presidente – la Regione Veneto ha già fatto la sua parte consentendo la gratuità del viaggio a chi indossa la divisa. Ma se la Polfer non ce la fa da sola, si facciano salire sui treni i militari che stanno nelle caserme. A Strade Sicure si affianchi una operazione Treni e Bus sicuri su tutti i mezzi del TPL. La sicurezza è da tempo un’emergenza gravissima e richiede un impegno eccezionale”.
Le note della Regione Veneto con le parole del Presidente Luca Zaia
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