Il sindaco di Padova nega una sala comunale per una
lettura a tema gender e il suo predecessore lo accusa: "È abuso di
potere"
Il gender non passerà. Parola del sindaco di Padova, l'arcileghista Massimo Bitonci, che nei giorni scorsi ha deciso di negare l'utilizzo di una sala comunale per una lettura pubblica di libri a tema gender, organizzata da una libreria della città euganea.
"La settimana scorsa il consiglio comunale - ha spiegato Bitonci - ha approvato una mozione ben precisa che impegna il sottoscritto e la giunta a non promuovere la cosiddetta teoria gender. Non capisco il motivo per cui queste persone insistono, si cerchino uno spazio privato."
La decisione del primo cittadino, però, proprio non è andata giù al suo predecessore Flavio Zanonato, del Pd. Che oggi, come riporta il Corriere del Veneto, ha annunciato la propria intenzione di denunciare Bitonci, accusandolo di abuso di potere.
"Questo comportamento criminoso – scandisce l’esponente democratico – contrasta in modo clamoroso con l’articolo 21 della nostra Costituzione, secondo cui tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero."
Bitonci, per ora, non ha risposto. Ma c'è da giurare che non resterà in silenzio, non è il tipo.
di Ivan Francese (Giornale)
Il gender non passerà. Parola del sindaco di Padova, l'arcileghista Massimo Bitonci, che nei giorni scorsi ha deciso di negare l'utilizzo di una sala comunale per una lettura pubblica di libri a tema gender, organizzata da una libreria della città euganea.
"La settimana scorsa il consiglio comunale - ha spiegato Bitonci - ha approvato una mozione ben precisa che impegna il sottoscritto e la giunta a non promuovere la cosiddetta teoria gender. Non capisco il motivo per cui queste persone insistono, si cerchino uno spazio privato."
La decisione del primo cittadino, però, proprio non è andata giù al suo predecessore Flavio Zanonato, del Pd. Che oggi, come riporta il Corriere del Veneto, ha annunciato la propria intenzione di denunciare Bitonci, accusandolo di abuso di potere.
"Questo comportamento criminoso – scandisce l’esponente democratico – contrasta in modo clamoroso con l’articolo 21 della nostra Costituzione, secondo cui tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero."
Bitonci, per ora, non ha risposto. Ma c'è da giurare che non resterà in silenzio, non è il tipo.
di Ivan Francese (Giornale)
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