«Macché solo pasta. Hanno un menu
approvato da una dietologa incaricata dalla Prefettura. E grazie alla buona
volontà delle cuoche Ivana e Cristiana, una sera alla settimana viene proposta
una cena a base di pietanze africane».La cooperativa padovana Ecofficina non
ci sta ad essere bollata come “matrigna" dei migranti ospitati nella due
strutture gestite a Cesuna. Migranti che anche ieri hanno protestato per le
condizioni e che solo l'intervento del capo di gabinetto della Prefettura,
Luigi Vitetti, ha fatto rientrare.CIBO. «Basta pasta e riso al pomodoro
tutti i giorni; non ne possiamo più». Laurent Bassau, 24enne contadino della
Costa d'Avorio, ospite da settembre alla casa per ferie Zeleghe di Cesuna
ripete che il menu non è solo monotono ma contravviene a quanto previsto. «Ci è
stato detto che per noi sono previsti solo 230 grammi di pasta o riso a pasto –
aggiunge Claude Gabanho –. Ma noi sappiamo che non è così; ecco perché
chiediamo più soldi per arrangiarci». (...)Gerardo Rigoni (GdV 23.10.2015)
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