“Non vogliamo pasta e
il riso. Vogliamo documenti. Troppo merda CARITAS!”.
È un’immagine che
parla chiaro, come lo sono le parole dei numerosi cartelli alzati in aria dai
profughi ospiti del centro di accoglienza ‘Caritas’ di Cremona. È avvenuto
tutto questa mattina, in occasione di un maxi sit-in senza preavvisi. Un’intera
via, viale Trento e Trieste, nel centro città, occupata da profughi ghanesi,
nigeriani e maliani, che hanno bloccato il traffico e costretto l’intervento di
polizia, digos, carabinieri e comando dei vigili locali. Si è addirittura
arrivati allo scontro fisico, davanti a cittadini stupiti, che si recavano o
rientravano dal lavoro.
Stupore, incredulità, rabbia. E poi quella serie di cartelli, impugnati dai manifestanti del centro di accoglienza di via Stenico, con la scritta che fa indignare: “Troppo merda Caritas”. Alcuni di questi immigrati vengono mantenuti da due anni, con tanto di pasti, alloggio, istruzione e spese inclusi. Oggi si sono rivoltati contro chi, da 24 mesi a questa parte, li ha accolti. Vogliono i documenti, si lamentano della lunga burocrazia italiana. Vogliono la cittadinanza. Penso a quanti italiani farebbero la fila per ricevere aiuti simili, a cominciare da un alloggio garantito. Quante famiglie in difficoltà, con figli a carico, vivono in case dove da tempo manca il sorriso (ammesso che queste non abbiano ancora ricevuto lo sfratto per fare spazio alla vera ’accoglienza’).
Una vergogna vedere lo sguardo incredulo di una anziana signora, (con 400 euro al mese di pensione dopo una vita di lavoro e di contributi versati) che stamattina si meravigliava davanti ad un simile scenario. Qualcuno dovrà delle scuse a questa donna, ammesso che questa questione riesca ad ottenere la priorità sul riso ‘scotto’ della mensa Caritas.
Una vergogna vedere lo sguardo incredulo di una anziana signora, (con 400 euro al mese di pensione dopo una vita di lavoro e di contributi versati) che stamattina si meravigliava davanti ad un simile scenario. Qualcuno dovrà delle scuse a questa donna, ammesso che questa questione riesca ad ottenere la priorità sul riso ‘scotto’ della mensa Caritas.
Enrico Galletti (Giornale)
Stupore, incredulità, rabbia. E poi quella serie di cartelli, impugnati dai manifestanti del centro di accoglienza di via Stenico, con la scritta che fa indignare: “Troppo merda Caritas”. Alcuni di questi immigrati vengono mantenuti da due anni, con tanto di pasti, alloggio, istruzione e spese inclusi. Oggi si sono rivoltati contro chi, da 24 mesi a questa parte, li ha accolti. Vogliono i documenti, si lamentano della lunga burocrazia italiana. Vogliono la cittadinanza. Penso a quanti italiani farebbero la fila per ricevere aiuti simili, a cominciare da un alloggio garantito. Quante famiglie in difficoltà, con figli a carico, vivono in case dove da tempo manca il sorriso (ammesso che queste non abbiano ancora ricevuto lo sfratto per fare spazio alla vera ’accoglienza’).
Una vergogna vedere lo sguardo incredulo di una anziana signora, (con 400 euro al mese di pensione dopo una vita di lavoro e di contributi versati) che stamattina si meravigliava davanti ad un simile scenario. Qualcuno dovrà delle scuse a questa donna, ammesso che questa questione riesca ad ottenere la priorità sul riso ‘scotto’ della mensa Caritas.
Una vergogna vedere lo sguardo incredulo di una anziana signora, (con 400 euro al mese di pensione dopo una vita di lavoro e di contributi versati) che stamattina si meravigliava davanti ad un simile scenario. Qualcuno dovrà delle scuse a questa donna, ammesso che questa questione riesca ad ottenere la priorità sul riso ‘scotto’ della mensa Caritas.
Enrico Galletti (Giornale)
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