“In Veneto la situazione del mercato
del lavoro è sensibilmente migliore che nel resto d’Italia. Ciò significa che
il nostro territorio ha mostrato tutta la sua capacità di resistere e la voglia
di superare una crisi che il governo non ha certo aiutato ad affrontare. E la
riprova viene dalla situazione del resto d’Italia”.
Il presidente della Regione Luca Zaia commenta con moderata soddisfazione gli ultimi dati sul tasso di disoccupazione (sceso al 6,6%) e di occupazione (salito al 64,1%) resi noti dalla Sezione Sistema Statistico.
“Questo timido accenno di ripresa – aggiunge Zaia – è merito solo dei nostri imprenditori che si spaccano la schiena per restare competitivi sui mercati con prodotti di riconosciuta qualità. Le politiche regionali sono un sostegno in questa direzione e per l’accesso al credito, ma se il governo vuole veramente favorire la ripresa ci deve dare la possibilità di applicare fiscalità di vantaggio, deve abbassare sul serio la pressione fiscale, deve introdurre concretamente i costi standard e non limitarsi a fare annunci, deve dare un taglio netto alla burocrazia e agli adempimenti richiesti alle aziende”.
“Bene quindi il calo dei disoccupati – conclude il presidente veneto – anche se il loro numero, 145 mila, è ancora drammatico. Problema nel problema è l’elevata presenza fra questi di stranieri disoccupati, a cui va ad aggiungersi il continuo arrivo di ulteriori flussi senza controlli, senza competenze e senza alcuna prospettiva di lavoro. Anche sui flussi in ingresso il governo dovrebbe darsi una regolata per non mettere a rischio una ripresa che sta muovendo solo ora i primi, incerti passi. Solo con un Veneto che traina l’economia, insieme a poche altre regioni, l’Italia può uscire dalla crisi”.
Altovicentinonline
Il presidente della Regione Luca Zaia commenta con moderata soddisfazione gli ultimi dati sul tasso di disoccupazione (sceso al 6,6%) e di occupazione (salito al 64,1%) resi noti dalla Sezione Sistema Statistico.
“Questo timido accenno di ripresa – aggiunge Zaia – è merito solo dei nostri imprenditori che si spaccano la schiena per restare competitivi sui mercati con prodotti di riconosciuta qualità. Le politiche regionali sono un sostegno in questa direzione e per l’accesso al credito, ma se il governo vuole veramente favorire la ripresa ci deve dare la possibilità di applicare fiscalità di vantaggio, deve abbassare sul serio la pressione fiscale, deve introdurre concretamente i costi standard e non limitarsi a fare annunci, deve dare un taglio netto alla burocrazia e agli adempimenti richiesti alle aziende”.
“Bene quindi il calo dei disoccupati – conclude il presidente veneto – anche se il loro numero, 145 mila, è ancora drammatico. Problema nel problema è l’elevata presenza fra questi di stranieri disoccupati, a cui va ad aggiungersi il continuo arrivo di ulteriori flussi senza controlli, senza competenze e senza alcuna prospettiva di lavoro. Anche sui flussi in ingresso il governo dovrebbe darsi una regolata per non mettere a rischio una ripresa che sta muovendo solo ora i primi, incerti passi. Solo con un Veneto che traina l’economia, insieme a poche altre regioni, l’Italia può uscire dalla crisi”.
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