Quarantamila
euro stanziati dal governo per un convegno sui Rom, poi ci sono quelli sui
trans, sui rifugiati e i migranti.
Quando si
tratta di trovare soldi per gli esodati, di abolire le tasse sulle casa, di
abbassare il cuneo fiscale la risposta che ci vengono date sono: non ce lo
possiamo permettere, siamo in tempo di crisi, i soldi servono ad altro, bisogna
tirare la cinghia. Peccato che però quando si tratta di soddisfare i capricci
della Casta i soldi si trovano. Si trovano per la nuova poltrona di Enrico Letta che ci è
costata 24mila euro, per il
consulente artistico della presidente della Camera Laura Boldrini,
per gli spot del presidente di Palazzo Madama Grasso
e pure per molti, troppi convegni, che non portano alcuna utilità ai cittadini
se non offrire a spese nostre una ribalta a personaggi che nessuno conosce e a
finanziare associazioni, onlus, organizzazioni "amiche". Oggi il
Giornale racconta delle spese pazze di dipartimenti come quello delle pari
opportunità e dal suo ufficio antidiscriminazioni. Proprio questo ufficio ha
recentemente stipulato un contratto che costa ai contribuenti qualcosa come
40mila euro per organizzare il meeting internazionale Chaorom, in collaborazione
con il Consiglio d'Europa, dedicato all'inclusione sociale del popolo Rom.
Ovviamente il meeting è stato aperto dal ministro dell'Integrazione Cecile
Kyenge.
Altri 9.900
euro, rivela Antonio Signorini, se li è messi in tasca l'associazione "Romà
Onlus" che è stata incaricata di realizzare il progetto "Dik I Na
Bistar", ovvero di mandare 40 giovani rom e non rom a rappresentare
l'Italia a una conferenza internazionale sul tema che si è tenuto in Polonia.
Quasi ottomila euro, per la precisione 7.920 euro, è costato il workshop sulle
politiche di accoglienza dei migranti. E ancora: 17.820 euro sono usciti
dalle casse dello Stato per il laboratorio di formazione antirazzista e 9.852
per il laboratorio di disegno e scrittura "La mia idea di razzismo".
Poi c'è il capitolo "convegni sugli omossessuali": più di mille e
cinquecento euro sono stati spesi per tre coffè break sulla valutazione
delle domande di asilo presentate da gay, lesbiche e trans, mille euro
per tracciare una "strategia nazionale Lgbt" e 5.940 euro per
la realizzazione di due seminari al festival del cinema transessuale.
Poi dicono che non ci sono soldi...
da Libero Quotidiano
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