La
prostituzione va regolamentata in maniera uniforme in tutta l'Unione Europea.
Riaprire le case chiuse in apposite aree o quartieri, secondo precisi
protocolli medico sanitari, e tassare la prostituzione come una qualunque forma
di lavoro dipendente, autonomo o cooperativo: questa è la strada da seguire per
aumentare le entrate nelle casse dello Stato, tutelare la salute pubblica e
combattere efficacemente la piaga della prostituzione da strada.
Sempre più in mano ad organizzazioni criminali
extracomunitarie e dell'Est-Europa ".
Questa
la proposta che l'europarlamentare leghista Mara Bizzotto, responsabile
federale del dipartimento Europa della Lega Nord, ha presentato ufficialmente
alla Commissione UE, attraverso un'interrogazione parlamentare.
"Secondo
la Commissione Affari sociali del Parlamento italiano, nel nostro Paese le
prostitute sono oggi quasi 70mila e producono un volume d'affari stimabile in
decine di miliardi di euro - spiega l'eurodeputata Bizzotto - Tassando la
prostituzione, come avviene ad esempio in Germania, Belgio e Olanda, potremmo
coprire tranquillamente la cancellazione dell'Imu sulla prima casa, evitare la
stangata della Tares o l'aumento dell'Iva o abbassare tutta una serie di altre
imposte".
"E'
inutile nascondere la testa sotto la sabbia, la prostituzione è purtroppo un
fenomeno che esiste da sempre e che sempre esisterà: perché allora non
regolamentarla? - si chiede l'on. Bizzotto - In Italia, a 50 anni dalla Legge
Merlin che ha disposto la chiusura delle case chiuse, i problemi di ordine
pubblico legati allo sfruttamento della prostituzione si sono moltiplicati: le
organizzazioni criminali, spesso di origine straniera, continuano a gestire
illegalmente il business della prostituzione, mentre chi esercita questa
professione volontariamente non paga nessuna tassa e non è soggetto a nessun
controllo sanitario".
"In
tutta Europa ci sono diversi paesi (Austria, Belgio, Germania, Grecia,
Lettonia, Olanda, Regno Unito e Ungheria) che hanno scelto di regolamentare il
settore e di tassare le prostitute, trattando il mestiere più antico del mondo
come una qualsiasi altra professione - osserva l'on. Bizzotto - E' giunto il
momento di sdoganare questo tabù anche nel nostro Paese, abrogando una legge
che ormai è del tutto superata e inadeguata rispetto alla realtà di
oggigiorno".
"Sono
fermamente convinta che bisogna affrontare la questione in sede europea,
coinvolgendo tutti gli Stati Membri - conclude Mara Bizzotto - Serve una
legislazione comune in grado di regolamentare in maniera uniforme all'interno
dell'UE il fenomeno della prostituzione, sia per aumentare le entrate nelle
casse dello Stato e degli Enti locali in questo momento di crisi economica, sia
per combattere le organizzazioni criminali che gestiscono il racket della
prostituzione da strada".
Nessun commento:
Posta un commento