Il Veneto è la Regione italiana che
spende meno in assoluto per l’acquisto di farmaci ospedalieri rispetto alla
popolazione assistita. Il riconoscimento viene dalla “Analisi territoriale
comparativa nell’acquisto dei farmaci ospedalieri”, elaborata dall’Autorità
Governativa per la Vigilanza sui Contratti Pubblici di Lavori, Servizi e
Forniture.
Il Veneto precede
l’Abruzzo ed il Piemonte e spende quasi tre volte di meno di Umbria, Lazio,
Puglia e Campania.
Nelle conclusioni del rapporto, si legge
che “le migliori performance sono state riscontrate per Veneto, Piemonte ed
Abruzzo”, mentre le peggiori “si riscontrano in Puglia, Lazio ed Umbria. Anche
i risultati della Campania non appaiono confortanti”. Le tre Regioni “virtuose”
sono seguite da un “blocco centrale” composto da sei Regioni: Friuli, Toscana,
Vale D’Aosta, Emilia Romagna, Liguria e Lombardia. In particolare, nello
studio, sono stati selezionati i farmaci non coperti da brevetto (i “generici”)
acquistati da almeno 11 delle 39 stazioni appaltanti selezionate.
“Questi sono dati ufficiali governativi
appena resi noti – commenta il presidente del Veneto Luca Zaia –. dei quali
andiamo orgogliosi e che dimostrano che qui si sta facendo dell’oculatezza
l’arma totale per combattere gli sprechi in sanità: i numeri elencati dal
rapporto dovrebbero far arrossire chi spendere circa tre volte tanto”.
“Ecco l’ennesimo esempio di costo
standard – prosegue Zaia – che il Veneto pone all’attenzione del Commissario
Cottarelli e del mondo istituzionale nazionale. In questi anni (dal 2011) nei
quali tanti hanno molto parlato e poco o nulla fatto – aggiunge Zaia – il
Veneto ha lavorato giorno per giorno, studiando dove potevano esserci degli
sprechi e tagliandoli senza remore. Il risultato è sotto gli occhi di tutti
anche in un settore di grande spesa generale come la farmaceutica ospedaliera”.
“Chiedo che i risultati di questo
inconfutabile studio – dice Zaia – siano inseriti tra quelli che determineranno
i costi standard, perché ormai siamo ai calci di rigore ed è ora di smetterla
con la mala pratica secondo la quale sempre e comunque il virtuoso paga per lo
sprecone. Se vogliono spendere di più facciano pure, ma l’eccesso rispetto al
costo standard dovrà essere coperto non con fondi nazionali, ma con la fiscalità
locale, della quale gli amministratori dovranno rendere conto ai cittadini”.
“Non smetterò mai di ricordare –
prosegue il governatore – che se in tutta Italia una siringa costasse 6
centesimi come in Veneto o un pasto 6 – 7 euro contro vette di 50-60 e via
dicendo, lo Stato italiano risparmierebbe circa 30 miliardi l’anno e oggi non
si sarebbe costretti a dibattere focosamente su quanti euro si risparmiano o si
dovranno pagare in più in forza delle varie tasse dalle sigle impronunciabili
che escono dalla legge di stabilita”.
Ringrazio l’assessore alla sanità Luca
Coletto, il segretario Domenico Mantoan – conclude Zaia – e tutti i
tecnici del nostro settore farmaceutico per il lavoro, faticoso e quotidiano,
che ci porta a segnare record su record in sanità”.
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