‘Se la
seconda casa è concessa in comodato d’uso a titolo gratuito ad un parente di
primo grado deve essere equiparata alla prima casa e quindi deve rimanere
gratuita’.
E’ quanto
chiede Erik Umberto Pretto a nome del suo gruppo consiliare ‘Noi di Marano’ con
una mozione al sindaco Piera Moro e al presidente del Consiglio.
Il 30
novembre scade il termine per la deliberazione del bilancio di previsione e
quindi oltre tale data non sarà possibile fare eventuali variazioni per quanto
riguarda le aliquote Imu.
‘Diversamente
da quanto avveniva con l’Ici – spiega Pretto nella mozione – l’abitazione non
principale concessa in comodato d’uso gratuito ai familiari è ad oggi
ascrivibile alle seconde abitazioni così che il concedente comodante deve
considerare il fabbricato come una residenza secondaria con le dovute
penalizzanti conseguenze. Ad essa va quindi applicata l’aliquota prevista dai
Comuni per le seconde abitazioni senza che vi sia la possibilità di ottenere
un’aliquota agevolata o ridotta’.
Secondo
Pretto la norma vigente ha rappresentato un pesante aggravio per le giovani
famiglie che vivono nella casa concessa in uso gratuito dai propri genitori.
‘Nel decreto legge del provvedimento – spiega Pretto – c’è un articolo che fa
riferimento alla seconda rata dell’Imu dell’anno 2013 e spiega che i Comuni
possono equiparare le abitazioni non di lusso concesse in comodato ai parenti
in linea retta entro il primo grado all’abitazione principale, se vengono
utilizzate in questo modo, e a ciascun comune spetta la definizione di criteri
e modalità per l’applicazione dell’agevolazione. Questa riduzione dell’introito
comunale sarà anche tenuto in considerazione dal Ministero. Lo sgravio fiscale
che in questo modo sarebbe concesso ai cittadini – attuale.
A.Bia (Thieneonline)
Nessun commento:
Posta un commento