Non c'è pace per le imprese: aggravio medio del 62%
rispetto all'Ici 2011. Ecco per chi cresceranno gli importi.
Nel dubbio,
tasso. I Comuni sono alle prese con il giallo dell'Imu sulla prima casa
(dal 2014 non ci sarà più, ma per il 2013 è ancora in ballo il pagamento del
saldo) e visto che il tempo sta per scadere e le casse sono sempre più vuote
non resta che una soluzione: alzare le aliquote e stangare, a raffica, seconde
case, appartamenti sfitti o in affitto, negozi, capannoni. Una sfilza di
aumenti, da Nord a Sud, che avrà un effetto certo: massacrare risparmi e
ripresa.
Aumenti record per le imprese - I più colpiti, denuncia il Sole 24
Ore, saranno le imprese. Il caro-Imu riguarderà infatti principalmente gli
immobili accatastati nel Gruppo D: capannoni, cinema, alberghi, cliniche
private, impianti industriali. E poi immobili affini, come negozi, botteghe,
laboratori artigiani, magazzini, uffici. Sarà un bagno di sangue, perché le
aliquote medie passeranno dallo 0,76% del 2012 allo 0,8 del 2013
(in realtà molti Comuni si sono spinti fino allo 0,96, valore massimo).
In più, c'è da considerare l'incremento da 60 a 65 del moltiplicatore
per calcolare il valore catastale dell'immobile, che aumenta la base
tassabile. Risultato: l'Imu nel 2014 costerà il 14% in più rispetto all'anno
scorso e il 62,5% in più rispetto al 2011, ultimo anno dell'Ici.
Il quotidiano di Confindustria fa un esempio: per un piccolo capannone con
rendita catastale di 10mila euro, si pagheranno in media 672 euro in più
rispetto al 2012 e 2.100 euro in più rispetto al 2011.
Soldi ai Comuni - La raffica di aumenti ha una spiegazione anche
tecnica: la parte eccedente allo 0,76% dell'aliquota finirà direttamente non
all'Erario ma nelle casse dei Comuni: aumentando l'aliquota, dunque, permetterà
agli Enti locali di incassare denaro fresco e subito. Le scadenze poi non
aiutano: il saldo è da versare entro il 16 dicembre, pochi giorni dopo la
scadenza prorogata al 10 dicembre per gli acconti di Ires e Irap.
Una mazzata sulle imprese a cui il possibile sgravio allo studio del governo
sulla deducibilità del 20% dell'Imu 2013 da Ires e Irap non darà
sollievo.
da Libero Quotidiano.
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