“Il
bollettino di guerra della criminalità in Veneto si fa ogni giorno più lungo,
ma Roma continua a guardare dall’altra parte. Senza un intervento serio in
termini di uomini e mezzi la battaglia quotidiana della Forze dell’Ordine
nazionali e locali finirà in una cocente sconfitta, che non sarà la loro, ma
quella dello Stato italiano, efficientissimo nel tassare e riscuotere, imbelle
e inerme quando ai cittadini si devono dare servizi essenziali, come la
sicurezza”.
Con queste
parole, dopo un “ponte dell’8 dicembre” costellato da decine e decine di
crimini commessi in tutta la regione, il Presidente Luca Zaia, nel corso del
punto stampa seguito alla seduta di Giunta di oggi, ha lanciato un nuovo
appello al Governo perché venga affrontata con maggiori risorse “una situazione
– dice – ormai prossima a sfuggire di mano, per fronteggiare la quale sarebbe
molto utile anche l’utilizzo dell’Esercito in appoggio alle forze dell’ordine.
Meno soldati in caserma e le caserme dismesse trasformate in carceri non
sarebbe certo una cattiva idea”.
“Per capire
a che punto siamo arrivati – incalza Zaia – non occorre l’intelligence, basta
sfogliare i quotidiani del mattino: raffica di furti e rapine'.
“Faccio
appello al Governo – aggiunge Zaia – perché pensino a qualcosa da fare sul
serio, a cominciare dall’invio di rinforzi in una terra pacifica e operosa
minacciata nel suo bene più prezioso, ma anche al Parlamento: vanno varate in
fretta leggi più incisive e punitive, perché il problema non è la magistratura,
che deve giocoforza lavorare con le leggi che ci sono, ma la debolezza delle
leggi vigenti. Un esempio per tutti? Serve una normativa urgente che renda
efficace l’istituto dell’espulsione che, una volta comminata, va eseguita immediatamente,
non lasciata, come ora, al buon cuore del condannato, che torna in strada con
in tasca un foglio da presa in giro che gli chiede per favore se entro 15
giorni volesse, bontà sua, andarsene dal nostro Paese. E non si parli più di
micro o macro criminalità – conclude Zaia – perché si tratta di criminalità e
basta”.
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