Quando si
tratta di Imu non c’è limite al peggio in Italia. E’ infatti in arrivo una
pesante stangata che andrà a colpire i proprietari (non agricoltori) di terreni
agricoli per i Comuni montani collocati sotto i 600 metri rispetto al livello
del mare, dunque una buona parte del territorio vicentino. Entro il 16 dicembre
questi proprietari dovranno pagare per la prima volta l'Imu a causa di uno
stravolgimento della circolare 14.06.1993 n. 9 Ministero delle Finanze che
prima li classificava in zona montana/collinare e, dunque, li esentava da
questa gabella. Perchè? Se prima i terreni in questione erano esentati in
quanto collocati sopra i 280 metri, ora dovranno pagare perché posti tra 280 e
600 metri. La norma, prevista dal decreto 66/2014 di aprile, è
retroattiva, dunque a valere sul 2014, voluta dal governo centrale per portare
nelle casse statali almeno 350 milioni per coprire parzialmente quel bonus da
80 euro con cui Renzi ha “conquistato” il favore degli italiani in vista delle
elezioni di fine maggio, bonus che aveva già determinato a metà anno una prima
secca riduzione dei trasferimenti a Comuni e Province a bilancio in corso. Ora,
a bilanci chiusi, i Comuni - avendo inaspettatamente ricevuto in questi giorni
una drastica riduzione dell'assegnazione finanziaria - devono tornare a fare
gli esattori per conto del Governo, mettendo le mani nelle tasche dei cittadini
e i possessori di terreni prima esenti dovranno mettere mano al portafogli. Un
blitz prenatalizio, visto che il pagamento Imu è fissato al 16 dicembre. La
Lega Nord aveva denunciato quanto stava accadendo già in occasione della
conversione del D.L. 66/2014, presentando pure emendamenti che furono allora
bocciati. In pendenza dell'approvazione della Legge di Stabilità abbiamo
inoltrato un'interrogazione urgente al Governo perché intervenga
tempestivamente per evitare che si determini uno squilibrio di bilancio nei
Comuni. Diversamente molti cittadini, già alle prese con difficoltà economiche
e magari senza lavoro e senza soldi, saranno costretti a far fronte a questa
nuova vergognosa gabella.
GdV 03.12.2014
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