“La lotta
senza quartiere che le forze dell’ordine stanno combattendo rischia di essere
inutile senza leggi severissime: chiedo l’ergastolo commerciale per i
taroccatori, per chi vende merce contraffatta e per chi la distribuisce. Una
volta beccati non devono più poter vendere uno spillo per sempre”.
Con questo
atto d’accusa e con questa richiesta, il Presidente della Regione del Veneto
Luca Zaia interviene di fronte al dilagare in Veneto della contraffazione. Lo
spunto viene da un’operazione della Guardia di Finanza di Venezia, che ha
sequestrato 77.300 gadget calcistici falsi (borse, maglie, spille ecc.)
partendo dal controllo di un negozio a Rialto di proprietà di un cinese, e
arrivando a Milano dove il magazzino di distribuzione era gestito da un
italiano.
“La contraffazione commerciale – incalza Zaia
– sta dilagando in Veneto, e non passa giorno che qualche imbroglione venga
scoperto a vendere merce falsa, realizzata male e pericolosa come gli addobbi
natalizi recentemente sequestrati a Belluno, o peggio ancora pericolosamente
nociva come i braccialettini di elastico che stavano per finire ai polsi di
migliaia e migliaia di bambini e ragazzini”.
“Ora basta – dice Zaia – è ora di finirla e la
tolleranza zero deve trovare riscontro nella punizione, che deve essere
l’ergastolo commerciale, controllando impietosamente anche che il condannato
non faccia furbate tipo intestare le attività a persone di comodo o a parenti”.
“Ne va della salute della nostra gente – conclude Zaia – delle attività dei commercianti onesti, della credibilità del Made in Italy e della possibilità di sfruttare al massimo le sue caratteristiche di qualità e unicità. E’ un pezzo del futuro economico del Veneto e dell’Italia e non intendiamo che venga messo a rischio per l’ennesima dimostrazione di debolezza e ipocrita buonismo delle leggi”.
“Ne va della salute della nostra gente – conclude Zaia – delle attività dei commercianti onesti, della credibilità del Made in Italy e della possibilità di sfruttare al massimo le sue caratteristiche di qualità e unicità. E’ un pezzo del futuro economico del Veneto e dell’Italia e non intendiamo che venga messo a rischio per l’ennesima dimostrazione di debolezza e ipocrita buonismo delle leggi”.
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