mercoledì 17 dicembre 2014

Il Comune contro il Megastore di Allah: "No alla sala di preghiera per musulmani"

Il primo cittadino di Fonzaso (Belluno) non ci sta. E al Giornale.it annuncia battaglia: "Il nostro paese non può trasformarsi in punto di ritrovo per i fedeli islamici"
Sette milioni di euro per la realizzazione di un megastore, con tanto sala di preghiera per i musulmani
Il progetto avrebbe luogo a Fonzaso, comune di 3500 anime in provincia di Belluno. A finanziare il tutto sarebbe lo sceicco saudita Ahmed. Ma la struttura polifunzionale – che avrebbe anche un supermercato, una libreria, una parafarmacia e una macelleria – non piace affatto agli abitanti, che hanno raccolto firme e insieme al sindaco, Ennio Pellizzari, hanno fatto ricorso al Consiglio di Stato. La realizzazione del centro è al momento congelata: il primo cittadino racconta a ilGiornale.it tutti i suoi dubbi.
Sindaco Pellizzari, il suo comune è meta di finanziatori sauditi. Il progetto, che farebbe capo dallo sceicco Ahmed, prevedrebbe la creazione di quello che è stato ribattezzato Megastore di Allah.
"È una questione, molto sentita qui in paese, nata sotto la precedenza amministrazione, che di fatto ha avallato la realizzazione di questa struttura ‘polifunzionale’. Il Tar del Veneto, dopo le prime proteste, ha dato il via libera".
Ma voi avete fatto ricorso al Consiglio di Stato e il tutto, adesso, è in stand-by.
“Certo, noi non ci stiamo e allora ci siamo mossi con i mezzi a nostra disposizione. Spinti dalla raccolta firme dei cittadini di Fonzaso cerchiamo di far valere le nostre ragioni. E il Consiglio di Stato, al momento, ha agito decidendo per un blocco precauzionale delle operazioni. So che negli ultimi giorni una delegazione saudita è venuta qui in visita ufficiosa per essere aggiornata sulla situazione”.
La spina è quella sala di preghiera per professare la fede islamica.
“Sì, ma oltre a questo aspetto ci sono, a monte, dei motivi puramente tecnici. Il blocco precauzionale, infatti, non è arrivato per caso".
Cosa non quadra?
"Gli ispettori che hanno condotto sopralluoghi hanno dubbi sulla realizzazione del progetto, in un sito dove esiste già una struttura: si tratta di una zona industriale e le finalità che avrebbe sono in contrasto con il piano urbanistico”.
Il Megastore avrebbe un supermercato, un bar, una libreria, una parafarmacia e una macelleria. E ultimo, ma non per importanza, quel centro di raccolta per i fedeli.
Non lo nego di certo: non vogliamo che Fonzaso – che ha 3500 abitanti – si trasformi in un centro di ritrovo per i musulmani di tutto bellunese. La paura in Paese è questa.
I dati dicono che a Belluno e provincia ci sono circa 1400 fedeli islamici.
Che non sono pochi paragonati alla popolazione del mio paese. I miei cittadini si sono dimostrati contrari a una prospettiva del genere. E io, come sindaco, ho il dovere di perseguire la volontà di chi mi ha eletto.
di Fabio Franchini (Giornale)

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