Il primo cittadino di Telgate, comune della
bergamasca, a ilGiornale.it: "Mi devono spiegare come un presepe possa
turbare qualcuno…"
“Cosa c’è di
meglio del presepe per raffigurare la natività, l’integrazione, l’accoglienza e
la gioia? Mi sembra assurdo proibire un rito millenario e discriminare chi
crede, rispetto a chi è nostro ospite”.
Crocifissi non troppo ben visti e presepi
vietati nelle scuole. Fabrizio Sala, sindaco di Telgate (piccolo
comune in provincia di Bergamo) dice la sua. Eletto il 25 maggio scorso con la
Lega Nord – con il 51.15% dei voti – il primo cittadino aveva già fatto
parlare di sé per un’ordinanza che vietava la dimora a chi non fosse in
possesso di un certificato medico. Un provvedimento presto battezzato “anti
Ebola”. Lui, sul modello di Salvini – “Mi riconosco al duecento per
cento nella sua linea politica – ci motiva le sue delibere.
Signor
sindaco, ha indetto un concorso per la sacra famiglia più bella. È una risposta
a chi?
“È la
replica a quanto successo a De Amicis di Bergamo. Come amministrazione abbiamo
deciso di indire un concorso, premiando la miglior foto del presepe di tutti i
bambini e ragazzi di materne, elementari e medie. Venerdì 19 premieremo tutte
le eccellenza scolastiche e gli alunni meritevoli di borse di studio finanziate
dal comune. E sarà l’occasione per esporre i presepi e incoronare i tre più
belli”.
In nome
della tradizione.
“Certo, le
nostre tradizioni devono essere tutelate in tutti i modi possibili. Ma poi cosa
c’è di meglio del presepe per raffigurare la natività, l’integrazione,
l’accoglienza e la gioia? Mi sembra assurdo proibire un rito millenario e
discriminare chi crede, rispetto a chi è nostro ospite. Che poi mi devono
spiegare come un presepe possa turbare qualcuno…”.
Poi con una
delibera ha predisposto l’ “affissione inamovibile“ di crocifissi nelle scuole
di Telgate.
“Premettendo
che a Telgate non si sono mai manifestate volontà di togliere i crocifissi dai
muri, abbiamo notato che in alcune aule mancavano; a causa di lavori vari come
l’imbiancature delle classi capita che vengano tolti e magari dimenticati. Di
conseguenza li abbiamo ordinati e abbiamo anche deciso di renderli inamovibili,
incollandoli al muro. Ma non c’è alcun atto di sfida verso nessuno”.
E qualche
tempo prima aveva fatto molto discutere la sua ordinanza che prevedeva il
divieto di dimora per chi non fosse in possesso di un certificato medico. Una
misura ribattezzata “anti Ebola”.
“È un
provvedimento che cerca di prevenire il diffondersi delle malattie infettive.
L’han voluta chiamare “anti Ebola”, che comunque è sempre una malattia
infettiva. Di fatto viene vietata la dimora (anche occasionale) per persone
sprovviste di regolare documento d’identità, tessera sanitaria e di certificato
medico di buona salute”.
Chi viene
trovato sprovvisto di tali requisiti?
“Entro tre
giorni deve fornire la certificazione sanitaria che sta bene. Non lo nascondo
certo: è un’ordinanza che va contro i clandestini, in un territorio come il
nostro che ha un’altissima percentuale di immigrati, di cui solo il 27% sono
regolari. Mare Nostrum non si ferma e anzi con la questione Frontex ha quasi
raddoppiato i numeri: io non voglio immigrati che mi arrivano domani mattina”.
Come
risponde alle critiche?
“Da quando
siamo arrivati abbiamo fatto una serie di iniziative che hanno fatto discutere,
come le panchine anticlochard all’interno del paese e il taglio del bonus
famiglie numerose (il nuovo Isee), in quanto lo riteniamo discriminatorio per
tutti i cittadini italiani. Poi la mia giunta ha deliberato sull’idoneità
alloggiativa portandola da 100 a 325 euro, una misura poi adottata da altri
comuni”.
Pensa che
Salvini sia contento del suo operato?
“Eh, bella
domanda. Bisognerebbe chiederlo a lui: penso e spero di sì, ma bisognerebbe
chiederlo a lui”.
E lei cosa
pensa della leadership del suo segretario?
È
indiscutibile. È l’uomo nuovo della politica italiana: quello che propone a
livello di tassazione, immigrazione, industria e società è un’alternativa
credibile e valida al governo Renzi. È il nostro capitano e condottiero, ci ha
traghettato dal 3% a un 12-13%: ha fatto un miracolo. Io mi riconosco al
duecento per cento nella sua linea politica.
di Fabio Franchini (Giornale)
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