Sono
italiani, giovani, laureati e brillanti. E se ne vanno. Per loro meglio
la Merkel, David Cameron e persino Francois Hollande rispetto ad Enrico
Letta. Intanto qui continuano ad arrivare immigrati a bassa
scolarizzazione: rumeni ma anche molti cittadini africani soprattutto dalle
aree colpite dalla guerra.
Anche gli
ultimi dati Istat (http://www.istat.it/it/archivio/stranieri)
sulle migrazioni internazionali ed interne confermano un fenomeno
preoccupante che però il nostro governo sembra volutamente ignorare. Di anno in
anno cresce esponenzialmente il numero dei giovani italiani istruiti e
con profili di alta specializzazione che emigrano verso altri paesi
europei o addirittura più lontano, Usa, Canada, Australia. Insomma questi
giovani acquistano qui le competenze che poi invece “regalano”
all’estero. Il perchè è purtroppo evidente a tutti: niente lavoro o al massimo
impieghi precari e sottopagati. E le nostri istituzioni assistono indifferenti
all’esodo di un patrimonio umano preziosissimo che rappresenta in concreto il
futuro del nostro paese .
L’Istat
conferma che anche in piena crisi l’Italia mantiene il suo appeal nei
confronti degli stranieri: 351.000 nuovi ingressi. In calo di 35.000 unità
rispetto all’anno precedente. La comunità straniera più rappresentata è
quella rumena, 82.000 iscrizioni, seguono i cinesi con 20.000 iscrizioni.
Crescono gli arrivi dei cittadini africani, più 1,2. Le regioni che
attraggono di più gli stranieri sono sempre quelle del Nord-Est. Dati che
Simona Bordonali, assessore leghista alla Sicurezza, Protezione civile e
Immigrazione della Lombardia commenta con preoccupazione. <Il rapporto
Istat certifica come questo paese continui ad esportare laureati, -dice la
Bordonali.- Ben 9.000 quelli fuggiti all’estero nel 2012, e a far
arrivare nuovi immigrati con bassa scolarizzazione sui non si possono offrire
né un lavoro né una prospettiva>. L’assessore evidentemente si riferisce
all’allarme lanciato pochi mesi fa dai tecnici della Direzione generale
immigrazione e politiche di integrazione del ministero del Lavoro. Il
suggerimento dei ministero del Lavoro era quello di non aprire nuovi flussi
visto che sul territorio italiano sono già presenti 511.365 stranieri
disoccupati”ufficiali”.
Il dato
più preoccupante rispetto alle prospettive future di sviluppo del paese è
l’aumento delle emigrazioni di cittadini italiani dai 51.000 del 2007 ad
oltre 68.000 nel 2012, più 35,8 rispetto all’anno precedente.
Complessivamente gli emigranti sono stati 106.000, di questi 38.000 erano
stranieri. Ma chi sceglie di lasciare l’Italia? Gli italiani sono soprattutto
giovani e maschi intorno ai 29 anni di età. E per la maggioranza sono laureati,
uno su tre, o diplomati. Scelgono di andare in Germania, Regno Unito,
Svizzera e Francia.
Di Francesca Angeli
Nessun commento:
Posta un commento