L’assessore veneto al Bilancio
Ciambetti contro Roma e Bruxelles: «In un bilancio di guerra,
noi stanziamo 250 milioni per opere pubbliche». Sul referendum per
l'Indipendenza: «Pd, Pdl e Ncd frenano».
Roberto Ciambetti, cominciamo dalla legge di stabilità. Cosa ne pensa lei
che, come assessore del Veneto, è uno dei più grandi finanziatori del Governo
centrale.
«Può dirlo forte visto che a Roma mandiamo ogni anno 21 miliardi che poi non
tornano mai nelle nostre disponibilità né come risorse né come servizi»
Non sono tornati neanche con questa legge di
stabilità?
«Il Governo non è stato nemmeno
capace di mantenere le promesse che ci erano state fatte. Nella prima versione
della legge c’era un comma che prevedeva che il Veneto avrebbe dovuto dare a
Roma altri 49 milioni. Una follia. A Palazzo Chigi infatti ci avevano
assicurato che sarebbe stato cancellato, ma quel comma è rimasto nella legge
approvata. Una cosa davvero ridicola. Per il resto l’errore è sempre lo stesso:
troppe tasse su contribuenti e imprese. Forse Letta dovrebbe ricordarsi cosa
disse John Kennedy negli anni ’60...»
Cosa disse?
«Le cito la frase perché la
sottoscrivo totalmente: “Un’economia ostacolata da aliquote fiscali restrittive
non produrrà mai entrate sufficienti a bilanciare il nostro budget così come
non potrà mai produrre abbastanza posti di lavoro o generare redditi o
profitti». Ma questo è proprio quello che hanno fatto il Governo Monti e il
Governo Letta».
di Alessandro Montanari
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