Matteo
Salvini, nei suoi lunghi anni di militanza leghista, è stato a lungo il
direttore di Radio Padania, storica voce nell'etere del popolo del Carroccio.
Non è un caso, allora, che da quando l'ex enfant prodige ha assunto le redini
del partito, la sua aggressività politica abbia contagiato anche l'organo di
stampa ufficiale di via Bellerio, la cui redazione sta proprio accanto a quella
della radio.
La prima
iniziativa-choc della direttrice Lussana era stata quella di pubblicare gli
spostamenti e gli appuntamenti del ministro per l'Integrazione Cecile Kyenge
(informazioni peraltro consultabili sul sito internet dello stesso ministero).
"Qui Kyenge" si intitola la rubrica, che trova spazio nella pagina
dedicata alle iniziative del Carroccio sul territorio. Poi, il
"trattamento" è stato esteso al ministro per lo Sviluppo economico
Flavio Zanonato ("Qui Zanonato") e al presidente del Consiglio
("Qui Enrico Letta").
Ieri, per la
Lega, è arrivato il "cataclisma", quella eliminazione (di fatto) del
reato di clandestinità votata dal Senato e contro la quale alcuni parlamentari
padani la scorsa settimana avevano anche occupato simbolicamente l'ufficio del
presidente di Palazzo Madama, Piero Grasso. E così oggi "La Padania"
ha deciso di pubblicare sulla sua ultima pagina l'elenco completo dei senatori
della Repubblica che hanno votato sì al ddl del governo: ci sono tutti i
piddini, tutti gli alfaniani, tutti i 5 stelle (alla faccia di Grillo e dei
suoi passati diktat sulla materia dell'immigrazione), sei senatori di Scelta
civica, i 9 di "Per l'Italia", quelli delle Autonomie, quelli del
gruppo Misto e pure quattro di Forza Italia (che a stragrande maggioranza ha
votato contro il governo): Franco Cardiello, Salvatore Sciascia, Riccardo
Villari e l'ex sottosegretario alla Giustizia Francesco Nitto Palma.
da Libero Quotidiano
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