Dopo i disordini in occasione della visita del
ministro a Brescia, il quotidiano padano segnala in prima pagina tutti i suoi
spostamenti e impegni pubblici.
Chissà come
la prenderanno, i politici e gli amministratori locali lumbard, a vedersi
affiancati dal ministro dell'Integrazione Cècile Kyenge. No, non nel
senso che la Beccalossi girerà la Lombardia insieme alla italo-congolese. Ma
perchè la Padania, il quotidiano della Lega Nord, ha da oggi
deciso di arricchire la sua prima pagina con una nuova rubrica, che si affianca
appunto a Qui Lega territorio, che indica gli appuntamenti pubblici
degli esponenti del Carroccio. Si chiama Qui Cecile Kyenge e
riporta gli appuntamenti quotidiani del ministro per l'integrazione. Certo, gli
impegni pubblici della Kyenge sono tutt'altro che top secret, visto che li
riporta già il sito internet del ministero. Ma dopo quanto accaduto nello
scorso settimana, col boicottaggio di alcuni esponenti lombardi della Lega in
occasione di una visita a Brescia della Kyenge e le tensioni in piazza nella
città della Leonessa, i più malevoli potrebbero vedere nella rubrichetta padana
una specie di schedatura, o almeno un "pedinamento" lumbard nei
confronti della ministra. I più benevoli, invece, un cambio di passo del
Carroccio a trazione Salvini dopo la fase "morbida" che ha
caratterizzato la segreteria di Roberto Maroni.
Bitonci: Ministro della negritudine - E a riaccendere le polemiche
ci ha pensato più o meno in contemporanea il presidente della Lega al Senato, Massimo
Bitonci, che a Palazzo Madama se l'è presa con la Kyenge e la sua
consigliera Livia Turco: "Vogliono le quote riservate agli
immigrati nella società: siamo alla demenza". E sull'abolizione del reato
di clandestinità parte l'affondo: "La Turco non sa niente di niente e la
Kyenge non è qualificata per questo incarico molto delicato. La Kyenge non sa
cos'è l'integrazione, non sa niente di niente. Vuole favorire la negritudine
come in Francia, ma noi possiamo farne a meno". Parole definite dal Pd
"indegne" espressione di un "movimento popolare ormai ridotto a
un partito di xenofobi".
da Libero Quotidiano
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