Obiettivo
tre milioni di firme "entro giugno" a sostegno di cinque referendum
che, per la Lega Nord, rappresentano un "vero programma di
governo" alternativo a quello di Matteo Renzi. La raccolta firme
partirà venerdì pomeriggio con un evento in centro a Milano, cui seguirà
l'organizzazione di circa mille gazebo tra sabato e domenica in tutto il Nord
(i cittadini che lo vorranno, poi, potranno firmare nei municipi a partire da
lunedì. Per informazioni più precise basta un clic su vieniafirmare.org).
I referendum prevedono l'abolizione della legge Merlin, della riforma
Fornero sulle pensioni, della legge Mancino sui reati di opinione e
delle norme che consentono agli immigrati di partecipare ai concorsi
pubblici. "Dobbiamo avere tre milioni di firme da portare a Roma
oppure abbiamo fallito", ha affermato il segretario Matteo Salvini.
"E' uno strumento di lotta che mettiamo a disposizione di tutti gli italiani,
soprattutto ai non leghisti - ha continuato - non è una battaglia leghista ma
di libertà".
Il sondaggio
Swg -
L'obiettivo del referendum abrogativo totale sulla legge Merlin, ha continuato
il segretario federale della Lega Nord, è "riaprire le case chiuse e
togliere dal racket e dalle strade". "In Parlamento c'è una proposta
del Pd che non condividiamo che prevede che la prostituzione possa essere
esercitata nei condomini e nei singoli appartamenti", ha chiarito Salvini,
"noi vogliamo che si ritorni al sistema moderno, pulito e trasparente
delle case chiuse", ha concluso. Nella conferenza stampa, il leader del
Carroccio ha illustrato l'esito di un sondaggio commissionato a Swg in
cui l'abolizione della Merlin incontra il favore del 71% degli intervistati
(60% per la cancellazione della Fornero, 44% contro le Prefetture, 42% contro
la partecipazione degli immigrati ai concorsi pubblici, solo 34% a favore della
cancellazione della legge Mancino). Non sono mancati affondi contro Renzi:
"Gli lanciamo una sfida per vedere se passa dalle parole ai fatti, questi
cinque quesiti sono un programma alternativo di governo che proponiamo a tutti
gli italiani. Tassando la prostituzione, per esempio, si potrebbero ricavare 3-4
miliardi di euro che consentirebbero di diminuire l’Iva. Il premier invece
sta fingendo di tagliare le Province ma la sua riforma costerà di più ai
cittadini".
da Libero Quotidiano
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