Hanno
dormito lì una notte poi se ne sono andati. «Se li avessero visti non avrebbero
potuto fermarli. È una casa di accoglienza non di detenzione».
SCHIO. L'accoglienza dei profughi eritrei
nel Vicentino si trasforma in farsa. Dopo il dietrofront ordinato dal sindaco
di Tezze sul Brenta, Valerio Lago, che non ha voluto i migranti
nel suo Comune e le proterste di vari amministratori tra cui Achille Variati
per la mancanza di preavviso, a Schio sono gli stessi africani a tagliare la
corda dopo essersi rifocillati un giorno e una notte in un centro
d'accoglienza. Erano in 10 quelli accolti sabato dalla comunità “Casa
Provvidenza” del Centro vicentino di solidarietà “Ceis” e fra di loro si
sospetta che ci fosse anche qualche minore. Gli operatori, ieri mattina, non li
hanno più trovati nelle loro stanze: erano spariti senza lasciare traccia.
«Anche se li avessero visti, non avrebbero potuto potuto trattenerli - spiega
Valeria Carli del Ceis -. Quello non è un luogo di detenzione, ma una comunità
d'accoglienza». (...)
Elia Cucovaz (GdV)
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