Matteo
Salvini ieri ha dichiarato che nel week-end scorso sono state raccolte 100mila firme a sostegno del referendum per
l’indipendenza del Veneto e che Roma teme a tal punto ciò che sta avvenendo da
aver messo il silenziatore mediatico all’iniziativa. Che questa seconda
considerazione sia corrispondente al vero lo dimostra il silenzio che i media
nazionali hanno sempre tenuto in ordine al cammino referendario, nonostante
questo sia iniziato dall’autunno 2012. L’atteggiamento centralista era ed è da
ritenersi scontato, e così continuerà a essere finché non si dovesse prendere
coscienza che i Veneti vogliono realmente andare al referendum: a quel punto,
siamone fin d’ora certi, comincerà l’opera di demonizzazione per spaventare i
cittadini. Fin qui niente di nuovo sotto il sole…
Veniamo alle
100mila firme: sono reali
o gonfiate? L’interrogativo sinceramente non ci appassiona più di tanto. La
sostanza è che la Lega salviniana ha promosso l’iniziativa e oggi si dichiara
altamente soddisfatta per la risposta dei Veneti, leghisti e non. A questo
punto ciò che interessa sapere è quale sarà la prossima mossa. Perché, per
dirla chiara, il Carroccio non può traccheggiare oltre, magari promuovendo un
altro fine settimana di mobilitazione in prossimità delle elezioni Europee, il
che finirebbe per avvalorare il sospetto di coloro che hanno voluto
intravvedere solo un significato elettoralistico dietro la raccolta delle
firme.
Dopo questo
week-end di marzo la Lega ha toccato con mano – ammesso che ce ne fosse bisogno – l’esistenza di
una consistente parte dei Veneti che vogliono chiamare alle urne tutti i loro
concittadini affinché si esprimano una volta per tutte sull’indipendenza o meno
della Regione. Quindi non c’è altro tempo da perdere: come ha rilevato ieri
l’eurodeputata Bizzotto, il Consiglio regionale del Veneto deve affrontare al
più presto il voto sul fatidico progetto di legge n. 342, quello che prevede appunto
l’indizione del referendum consultivo. Ma per arrivare a che l’aula consiliare
torni a discutere e votare sul pdl (rimandato in commissione, dove ha dormito
finora, l’ormai lontanuccio 27 settembre 2013), bisogna che il Carroccio metta
in campo tutto il suo peso politico e la sua determinazione in una Regione dove
annovera appunto la guida della giunta con Luca Zaia, a costo di mettere
a rischio le “careghe” del potere odierno. Sarà capace? Con un gioco di parole
potremmo dire che essere ottimisti è una bella professione di ottimismo. E
tuttavia i tentennamenti, i distinguo, i “sì, però…” non hanno più ragion
d’essere: lo stesso governatore, che pure nei mesi scorsi ha preso parte a
manifestazioni decisamente indipendentiste, dovrebbe ricordarsi che il 27
settembre scorso si impegnò pubblicamente a vigilare e operare affinché il pdl
342 non finisse insabbiato in commissione per tornare in Consiglio ed essere
votato. Allora si agisca senza tentennamenti in tal senso, altrimenti ogni
altra manovra rischia di assumere il tragico sapore della presa in giro.
PS1. I non pochi indipendentisti (o
sedicenti tali) che non hanno perso occasione per denigrare la raccolta di
firme della Lega, dovrebbero prendere atto che, al di là delle cifre reali o
virtuali, la capacità mobilitatrice del Carroccio è, ancora oggi, distante anni
luce da quelle di qualsiasi altro movimento o gruppo indipendentista. E allora,
anziché stare alla finestra a gettare fango e a sputare comodamente sentenze, o
tacciano oppure tallonino i dirigenti leghisti a compiere il passo successivo.
E solo se questi dovessero sfuggire a ciò, allora li additino al pubblico
ludibrio. Ho già avuto modo di scrivere che ogni mattone portato alla
costruzione della casa del referendum è una buona cosa e ne resto convinto.
PS2. In una intervista al sottoscritto Alessio
Morosin, leader del movimento che è stato fin qui ideatore e anima del
processo verso il referendum, era stato critico verso la mobilitazione
leghista, e aveva annunciato per lo stesso week-end una grande manifestazione
di massa che avrebbe “spazzato via i gazebo” del Carroccio. Di questo oceano
umano non s’è vista traccia e tuttavia dal sito del movimento si annunciano
100mila firme a sostegno del referendum! Mah…
di GIANLUCA
MARCHI (L’Indipendenza)
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